Il bacio cinese

La pubblicità del dispositivo per trasmettere un caldo bacio a lunga distanza sul sito Taobao

Mentre il suo giovane connazionale Jiang Zhongli pensava a come far felice la fidanzata inventando un dispositivo da 41$ per sbaciucchiarla a distanza, meno romanticamente il ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, per eludere le probabili sanzioni per chi si allea con la Russia, lanciava il suo bacio finto all’Europa, con cui il suo paese ha tutto l’interesse di continuare a fare affari.

E così, ecco il comunicato sulla “sicurezza globale”, dove se da una parte si dichiarava una Pechinoprofondamente preoccupata per il conflitto in Ucraina, dall’altra si esortavano (diciamo così) “i paesi interessati a smettere di gettare benzina sul fuoco il prima possibile e a smettere di addossare colpe alla Cina” che più o meno si legge: “vola basso caro Biden perché se continui a rovinarci gli affari accusandoci di essere il nemico globale, cominciamo sul serio a far pesare l’alleanza con la Russia e non solo fornendogli le armi”.

E mentre la nostra piccola Italia è suo malgrado coinvolta in una posizione geopolitica veramente critica, che meriterebbe una seria riflessione prima che sia troppo tardi, il fuoco che covava sotto le ceneri del post-fascismo italiano si è riacceso più vivo che mai.

Assistiamo oggi nel 2023, ad episodi di violenza stile anni ’70 tra gli studenti e dichiarazioni amaramente esilaranti e distopiche fatte da ministri che ricoprono cariche importantissime; a cominciare da quello della cultura (sic!) che vorrebbe convincerci che Dante Alighieri ha fondato la destra italiana (salvo poi ritrattare arrampicandosi sui saggi di Gentile e Croce che uno spin doctor avrà letto frettolosamente al posto suo) e quello dell’istruzione, che invece di appoggiare il buonsenso della Preside che in questi giorni si è spesa denunciando il clima di violenza squadrista che si è insinuato spavaldo tra gli studenti, la attacca negando spudoratamente l’evidenza, minimizzando gli episodi squadristi per declinarli quasi a piccole risse. Eppure il ministro dimentica che siamo nell’era dei live video e di internet. Mentire insomma generalmente porta male e non serve a niente.

E anche se l’invasione e la distruzione totale dei paesi vicini viene chiamata da un dittatore “operazione speciale”, su internet e ad altre latitudini viene chiamata guerra omicida.

Ed anche se i fascisti si travestono da democratici per distruggere ciò che resta della nostra storia vomitando il loro odio sulla nostra Costituzione, nella loro coalizione ci sono evidenti malumori. E comunque il 36% circa degli Italiani non solo non ha votato per loro, ma non ha nemmeno votato. Il resto ha sparpagliato il voto di qua e di là che forse è anche peggio. Questo dimostra ancora una volta che la matematica non è un’opinione.

Ma tornando al dispositivo bacia-gente-a distanza, che mi ha fatto pensare a tutte queste belle cose, mi sembra una trovata perfettamente in linea coi nostri tempi, dove il lavoro viene prima di tutto e non si spreca un viaggio per fare l’amore con chi vogliamo nemmeno per una notte, demandando a un pezzo di plastica probabilmente riciclata, il soddisfacimento della nostra sensualità.

In linea con un mondo che non ha imparato niente, dove ancora oggi una serie di dittatori-affaristi comanda spingendo solo dei maledetti bottoni, e un popolo di fantocci automi e deficienti, esegue.

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La Storia

Allegoria della Storia

La storia si inoltra in sentieri sconosciuti e striscia sotto di noi finché all’alba del nostro risveglio, ci si para davanti agli specchi, si siede alla nostra tavola e ci rinfaccia i torti.

La storia porta, gli sconosciuti sotto le nostre finestre illuminate, prima di lavarci i denti. Ci obbliga a guardarla mentre li affama e li uccide, cacciandoli dal loro focolare.

Quando ci corichiamo la storia viene nel nostro letto, siede nel buio ai nostri piedi tutta la notte. Mentre ci lascia sognare ci guarda, sorniona, vestita da soldato.

La storia c’è non è passato, è presente e cammina insieme a noi, penetra nelle case della gente e a volte le fa saltare in aria, la storia balla sui defunti come un orco dal ghigno animale, marcia con gli stranieri lisciandogli la barba.

La storia. Siamo in tanti a raccontarla ma lei è una sola e ci urla disperata dalla finestra di una casa sventrata di Mariupol, o ci guarda beffarda mentre si infila uno scarpone sfuggito ad un cadavere di Odessa abbandonato per la strada.

La storia non ha più segreti, gira senza pudore per le città ucraine, corre per quelle strade piene di sangue e bugie senza una direzione, senza senso e ragione, in cerca di una nemesi che tarda ad arrivare.

Non la folla, la storia, non ha paura di cambiare.

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Ucraina: il futuro che va all’incontrario, direttamente nelle mani dei ladri

Assalto alla democrazia: la guerra in Ucraina e il ruolo di Putin.  L'editoriale di Maurizio Molinari - la Repubblica
I civili Ucraini aggrediti dagli ASSASSINI russi

Sì: è bene chiamare le cose col proprio nome, perché la guerra non è stata provocata da i poveri civili Ucraini e nemmeno dal loro esercito e quindi questi aggressori non sono soldati, ma ASSASSINI e MISERABILI LADRI che saccheggiano negozi, impossessandosi di infrastrutture e case, uccidendo i propri stessi fratelli inermi.

Guerra Ucraina, truppe russe a corto di rifornimenti saccheggiano negozi -  Il Mattino.it
Soldati russi svaligiano negozio di elettronica in Ucraina

Ed ora che tutto il mondo stava finalmente per essere interconnesso, come sarebbe stato giusto dopo tutte le guerre subite, le malattie, la fame e l’ignoranza, questa faccia da matto di dittatore russo, che accusa paradossalmente di nazismo l’Europa, fa buttare ai suoi burattini (soldati idioti e senza personalità) le sue sporche bombe su tutto quello che incontra, cimiteri ebraici e russi compresi, poveri cadaveri di quelli sì, VERI SOLDATI ed eroi della II° guerra mondiale.

Monumento alla Shoa raso al suolo dai russi

Ma Putin però, non avrà un cimitero dove essere sepolto perché NESSUNO vorrà ricordarlo: la gente assetata di potere e di sangue come lui, porta sfiga e fa una brutta fine.

Manifestazione per l'Ucraina primo marzo: pacifisti in marcia e studenti a  Montecitorio
Manifestazione per la pace della comunità ucraina a Roma vicino all’ambasciata Russa a Castro Pretorio (Foto La Presse)

Ha già una taglia sulla propria testa e siccome vuole passare come un imperatore romano, anche se non ne ha lo stile, farà bene a guardarsi le spalle, perché qualcuno prima di lui è finito molto male proprio in casa sua, per mano di suo figlio e dei suoi senatori.

E le IDI DI MARZO si avvicinano.

Vincenzo Camuccini - La morte di Cesare.jpg
“La morte di Cesare” di Vincenzo Camuccini (NapoliMuseo di Capodimonte)

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