Le chiacchere morte in tempi di guerra

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Mentre la gente incolpevole e indifesa muore davvero su vari fronti geografici, ostaggio di dittatori, terroristi, mostri vari e terremoti, sui nostri telegiornali e salotti televisivi vanno in scena le buffonate (per fortuna interrotte dalla pubblicità) di quattro guitti che di mestiere fanno i politici oppure i giornalisti.

In pieno delirio televisivo poi si ripete la macabra notizia dell’ennesimo femminicidio in tutte le salse e canali, fregandosene altamente se davanti alla tv ci sia un minore o meno e dove ciascuna fazione politica utilizza e manipola questi temi per fare rivendicazioni pseudo politiche.

Questi talk show somigliano sempre più al teatro delle marionette, dove sempre gli stessi personaggi da anni se le danno di santa ragione, mentre i loro burattinai fanno domande retoriche e ridicole e nei tempi morti vendono il libricino dell’ospite di turno, tentando di aggregare gente che prenda le parti di uno o dell’altro.

Per quanto mi riguarda invece rimango senza parole davanti al sadismo del potere ma ancora di più davanti alle chiacchere televisive che costruiscono dei temi dove non c’è nulla da aggiungere alla macabra realtà.

A furia di blaterare invano per le fazioni politiche avverse, queste chiacchere fanno assurgere la follia a dignità morale: diventa lecito sterminare popoli oppure seviziare e torturare con la scusa della rappresaglia politica, gente che magari è andata solo a ballare o a riunirsi alla famiglia.

Ma l’apoteosi del cretinismo dialettico si raggiunge quando in uno studio televisivo alle 20 e 30 si riuniscono un rappresentante del governo, uno dell’opposizione e i rispettivi giornalisti di partito a fare i loro avvocati difensori. E tutto questo fiato, queste chiacchere sprecate e inutili cadute nel vuoto del nulla politico e televisivo servono solo per riempire il palinsesto e incassare i quattrini della pubblicità.

E sono uno schiaffo alla nostra intelligenza.

Insomma l’involuzione televisiva oltre che politica oramai ha toccato il fondo, ma una delle realtà più agghiaccianti per questo Paese é che non c’è assolutamente più nessun politico di cui ci si possa fidare per uscire da questo cul-de-sac, né ideologia per ispirare un’etica.

Ciascuno di noi naviga a vista, in un mare di fumo

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Il ritorno di Tutankhamon: dalla tomba a Palazzo Chigi

Il nostro è un Paese pieno di contraddizioni si sa, siamo divisi in due Nord e Sud , uno chiamato la locomotiva d’Italia e l’altro trascinato sempre più in basso dall’arretratezza e dalla corruzione.

E se in parte negli ultimi 30anni, ci siamo riscattati sfornando brillanti scienziati (tutti trasferiti all’estero) e formidabili astronauti come Samanta Cristoforetti e Parmisano, in Tv e in teatro si avvicendano senza soluzione le solite vecchie cariatidi più cadenti che decadenti che non cito per noja. Sembra di vivere nella “Città degli immortali” di Borges (El Aleph)

E mentre Elon Musk programma il cervello degli esseri umani con i microchip (su cui sorvolo perché mi ha turbato parecchio), la nostra politica da destra a sinistra suona la fanfara per adunare un esercito di zombie a fare numero (come ad esempio Albertini che vorrebbe ricandidarsi a Milano come sindaco).

Le donne italiane continuano ad essere l’altra metà del nulla (da sterminare vista la recrudescenza dei femminicidi), in un cielo sempre più maschilista e inviso. La prova? Aprite una qualsiasi prima pagina dei giornali online e vedrete in primo piano le foto degli uomini intenti a comandare e le donne “impiegate del governo” relegate alla fine della pagina oppure in cronaca implicate in storie raccapriccianti.

L’unica forza politica che avrebbe potuto davvero cambiare le cose era il M5s, ma è stata fatta fuori senza pietà dal comico che l’ha fondata, Beppe Grillo, riazzerandola e riportandola allo schema dei partiti tradizionali. Ha preso in giro migliaia di elettori facendoli votare su una piattaforma che a quanto pare contava meno di zero, visto che le decisioni le ha prese sempre e solo lui e i suoi galoppini con smania di protagonismo. Transfuga inclusi.

Pertanto vorrei fare un appello: caro signor Elon Musk, può prestare al popolo italiano qualche tonnellata di Neuralink da piantare nel cervello dei suoi politici, per programmarli ad andare in pensione a giocare a Pong invece che a riciclarsi? Gliene saremmo davvero grati, almeno potremo (si spera) in un futuro liberarci di loro e della pletora di riciclati nelle istituzioni pubbliche, Tv compresa.

Potremo finalmente avere dei giovani (veri, non rifatti) alla guida di un Paese che se vuole davvero risollevarsi deve cambiare rotta ed etica, integrando le persone invece di emarginare e restituendo alle donne la metà di un’Italia che spetta loro di diritto.

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I creduloni che non credono alla Shoa e il fascino della statistica

John William Waterhouse, Ulisse e le Sirene (1891)
John William Waterhouse, Ulisse e le Sirene (1891)

All’alba dell’anno 2018, a Gennaio, alcuni giornali italiani riportavano una statistica dove 9 Italiani su 10 all’inizio dell’anno leggevano l’Oroscopo e 4 su 10 si fidavano degli indovini.

All’alba del 2020, stesso mese, tutti i giornali italiani riportavano un rapporto Eurispes , dove il 15,6% degli stessi  Italiani (al netto degli espatriati o nel frattempo, suppongo, deceduti) negava fosse mai esistita la Shoa. Di questi molti rivalutano la figura di Mussolini, anche se dovrebbero spiegarci cosa ne pensano del fatto  (italianissimo),  che lo catturarono insieme al tesoro rubato al popolo italiano, mentre se la filava verso la Svizzera, travestito da soldato tedesco, tipo Albertone

Non sto a sottolineare quanti credono ai fantasmi, agli esorcisti, al pendolino (non inteso come treno) e ad altre scemenze tipo Area51 e i cerchi nel grano, e non intendo mettere sullo stesso piano la gravità di questa negazione della NOSTRA Storia con le buffonate …

Mi domando solo che razza di Popolo  siamo diventati.

E quanto quella tristissima percentuale,  influenzi paradossalmente la nostra CREDIBILITA’ agli occhi del Mondo. Perché penso ci sia da vergognarsene.

E penso anche che avremo ancora tante sorprese nelle prossime statistiche: eh sì, perché il risultato dipenderà da quelli che grazie a certa TV,  ai Social e ad alcuni giornali, avranno stabilito se la guerra in Iraq c’è stata davvero o se era un montaggio del TG1,  se il corona-virus è stato in realtà un complotto dei Cinesi per fare i soldi con un nuovo vaccino e se i centri di detenzioni in Libia siano mai esistiti.

Ci vuole carattere per rimanere saldi e non lasciarsi influenzare dai falsi profeti a caccia di voti per la campagna elettorale di turno ovvero da gentucola  in fregola da popolarità  per i like sul proprio profilo FB, le cui motivazioni  sono orrendamente speculari oramai. Ci vuole carattere e una media-cultura: due cose di cui al momento, non ho notizie di statistiche in corso.

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