2020: Should I stay or should I go?

Da anni oramai, un sacco di gente fa dei viaggi pazzeschi per poter stare in Europa, aggrappandosi da ogni dove alle nostre coste, aeroporti e qualcuno sotto lo chassis di un Tir per finire purtroppo morto assiderato. E forse ci hanno visto lungo.

Per contro, la metà dell’Inghilterra ci abbandona, votando la famosa “brexit” attraverso cui, a quanto pare, ritroverà la propria “libertà” e se possibile la propria prosperità secondo il suo fautore, Boris Johnson, che non è un cantante rock, ma il faccione giocondo e terribile dell’emulo britannico di Trump .

Per ora, molto più modestamente, citando il WSI del 10.01.2020 rileviamo che: “secondo uno studio di Bloomberg Economics condotto da Dan Hanson,  il conto (per l’Inghilterra) a fine 2019, è stato pari a 170 miliardi di dollari di Pil in meno, e altri 70 si aggiungerebbero in questo 2020 in cui si vedrà finalmente ufficializzato il recesso del Regno Unito dall’Ue (…)”.

Ma c’è anche chi come  la Scozia, non volendo uscire dalla UE, vuole uscire a sua volta dall’ Inghilterra: non trovate tutto questo surreale?

E presi anche loro dalla fregola dell’abbandono, ora anche i reali per non farsi mancare nulla hanno la loro Brexit, anzi Megxit: Henry e Megan  gli sposini terribili della Corona Inglese, vogliono uscire dalla Royal Family per stabilirsi in Canada, che attraverso vari sondaggi sui quotidiani, ha già fatto trapelare una certa aria di avversità verso la coppia reale.

Sappiamo comunque che l’inossidabile Regina Elisabetta (la quale invece rimane felicemente a casa sua) ha concesso ad Henry  dal carattere perlomeno anticonformista, (ritratto in questa foto di  Damir Šagolj per la Reuters al suo matrimonio con Megan) di uscire dalla vita della Corona Inglese, ma non dai compiti ufficiali come Duca del Sussex


Damir Šagolj/Reuters
Viviamo in un mondo dove tutti vogliono divorziare da loro stessi, come la Spagna col caso della Cataluñia. Un esempio che ci riguarda da vicino, è l’anti-europeismo portato avanti dai leader delle destre di alcune nazioni europee compresa la nostra.

Non vedo da noi molta gente che cerca di guardare le vere ragioni di questi capi-popolo che cavalcano furiose e fotografatissime battaglie per smarcarsi dall’ Europa, o perlomeno non ho notato qualcuno che abbia voglia di calcolare le conseguenze pratiche di tutto questo dal punto di vista della democrazia interna degli Stati.

Siamo in balìa di individui che con un Twitt promettono un mondo migliore, ma a ben vedere, a mio giudizio si oppongono a un ordine sovranazionale che gli impedirebbe di farsi i propri affari in maniera indisturbata.

E non solo: isolerebbero i propri cittadini mettendoli di fatto in ostaggio in una posizione pericolosa, impedendo loro di potere adire a un potere superiore qualora non vedessero rispettati i propri sacrosanti diritti a casa loro.  Essi si vedrebbero inoltre privati anche di quegli aiuti economici di cui ad oggi hanno beneficiato, che hanno permesso a tante imprese fino ad allora senza credito o speranze, di poter competere commercialmente con altre imprese in ambienti internazionali.

Insomma l’Europa è fatta di stati e staterelli, non mi pare convenga a nessuno di questi di misurarsi né commercialmente e tanto meno, in casi estremi, militarmente, con giganti tipo Russia, Cina o Paesi Arabi.

Il mio istinto di conservazione mi spinge a sperare di restare a casa nostra e (perché no?) magari di poter contare su un futuro  esercito europeo e di future nazionali di calcio femminili e maschili .

Insomma non abbiamo bisogno di nuovi barbari distruttori, ma di costruttori oltre che di Pace, di ponti, autostrade e magari anche di case popolari.

©l’Assenzia