C’era una volta un paese chiamato Italia. Per 70 anni e più era stato protetto dall’ombrello Nato. Poi quest’ombrello, logoro, bucato, ha cominciato a far piovere su di essa bombe, virus, emigrazione, vaccini vari … Una storia che ciascuno di noi adulti ad oggi anno 2022, conosce abbastanza bene, grazie all’informazione più o meno informata, più o meno disinformata, più o meno distorta.
Un vecchio ombrello che ciascuno di noi non ha mai scostato da sé per distogliere lo sguardo e capire cosa ci fosse aldilà, quell’aldilà che cambiava le carte in tavola sotto al nostro naso, diventando una realtà distopica da cui tenersi a distanza per poter continuare a fingere di essere in pace, continuando ad andare a messa la domenica.
Quell’aldilà con le sue false certezze, con la violenza criminale degli stati giganti come Russia e Cina assetati di potere, l’improvvisazione goffa dei nostri governanti davanti allo strapotere della finanza, delle lobby delle armi che finanziano stati che fomentano le guerre nei paesi poveri, spingendo l’emigrazione, impossessandosi del loro territorio e contemporaneamente riempiendo l’Europa di manovalanza a basso costo, preda di mafia e criminalità.
E noi cittadini europei, italiani, così detti “liberi”, abbiamo lasciato che il nostro Paese scappasse via dalle nostre mani, assistendo impotenti a tutto questo, aggrappandoci alla nostra strana libertà fatta di dipendenze da cibo, tv, smartphone, bullismo, droghe, prostituzione e ignoranza trasmessa in diretta sui social h24.
E’ questa la “pace” che vogliamo difendere? e’ questa la pace che vogliamo? è questa “la pace”?
La morte cade come una coltre oscura sui nostri ricordi, ed anche il volto più meraviglioso, le gesta più eroiche, il sacrificio più sublime, viene scaraventato con indifferenza nel precipizio del tempo. Dimenticato e sostituito dall’oblio, che a sua volta viene sostituito da un altro ricordo più recente.
Nella nostra memoria europea infatti, un’azione orribile e volgare come l’aggressione russa all’Ucraina, prenderà tristemente il posto di quella sublime ed eroica compiuta da questo stesso esercito durante la seconda guerra mondiale, quando si è schierato in maniera decisiva con l’Inghilterra e gli Stati Uniti per la liberazione dell’Europa dall’esercito nazista.
Ieri hanno combattuto per la libertà, oggi per riprendersi il mercato del Gas. Grazie al loro presidente assetato di sangue, soldi e potere, passeranno alla storia degli anni 2000 come dei volgari macellai con le mani sporche del sangue di inermi civili ucraini. Tutto il mondo del resto ne è stato testimone in diretta tv …
Allo stesso modo, nella più modesta storia politica della nostra Repubblica, una donna valorosa come la Segre, non verrà ricordata come una eroina sopravvissuta all’orrore nazista, ma come la senatrice che ha consegnato la presidenza del senato a coloro i quali hanno condiviso le stesse idee e ideali di quanti la fecero rinchiudere nel lager nazista e la fecero espellere da scuola con le leggi razziali in quanto ebrea.
E poco importa se ora si fanno chiamare con un altro nome: nel loro simbolo della fiamma c’è l’impronta del fascismo storico. E la realtà con cui bisogna fare i conti è che la 26esima parte di un 61% su 51.000.000 degli aventi diritto del popolo italiano, l’hanno votato. La “fiamma” arde ancora sotto la cenere di questa Repubblica che verrà presto cannibalizzata da “non-so-cosa” che forse non passerà nemmeno per la porta principale della storia, ma semplicemente da qualche studio televisivo.
In questo paradossale 2022, tutto il mondo è in guerra per un verso o per l’altro, le risorse energetiche stanno per finire e la lotta dei 3 giganti del mondo USA, Cina e Russia, converge proprio su questo grosso grasso mercato. Lotta all’ultimo sangue appunto.
Siamo passati dalla lotta per il primato dei vaccini della sanità mondiale vinta da Pfizer, poi finita sotto inchiesta della Procura Europea, a quella sull’energia. E anche se il Covid fa ancora percentuali come quella del PD nelle ultime politiche, la gente se ne frega e gli stati si tolgono la mascherina (anche in senso figurato).
Ah se Greta Tumberg fosse consapevole che il “semaforo verde” è esploso con lei e con la svolta verde della Von der Leyen! Con il cambio di rotta verso le energie pulite, l’ intero settore automobilistico è collassato drasticamente verso l’elettrico. E non solo, tutto l’indotto lo ha seguito a ruota. Per i settori chiave dell’economia che cambiano padrone (una bella fetta di quella europea, ed anche mondiale per certi versi) questo comporta conseguenze estremamente dolorose.
Il mercato mondiale va verso le batterie al litio e i generatori di corrente domestici e per condominio. Basta guardare i redazionali sui più importanti quotidiani europei sugli accumulatori di corrente e le prese smart, e last but non least, le dichiarazioni mica tanto estemporanee di Tabarelli di Nomisma Energia riguardo la necessità per gli italiani di ricorrere a razionamenti e generatori autonomi.
La Turchia è dunque sempre più vicina all’Europa e si conferma come partner necessario per le mediazioni con la Terra di mezzo …
A noi popolo di imbecilli “sudditi consumatori”, manipolati dalla politica, dalle fake news, dalle religioni e dall’impero dei consumi, non resta che aspettare le prossime direttive dei nostri “superiori” che governano l’economia mondiale con lo spirito del “Dividi et impera”.
Questa guerra per alcuni sarà una strada senza uscita, come per il popolo Russo trascinato a occhi bendati in questo sordido gioco al massacro (degli Ukraini) da queste facce da matti dei suoi padroni che agiscono in nome e per conto suo. Sì: non governanti ma padroni, visto che i russi non possono nemmeno manifestare o pronunciare la parola”guerra” senza finire in galera come dei criminali. Voglio vederli tra qualche tempo, quando non riusciranno nemmeno a entrare in Europa senza essere insultati e disconosciuti dai propri parenti sopravvissuti. Sarà il loro passaggio all’indietro da occidente ad oriente, perciò addio Roma e Londra, addio Parigi.
Paradossi.
L’Europa, tirata per la giacchetta dagli USA e dalla Russia, trascinata sull’orlo della terza guerra mondiale dagli Ukraini, dissanguata dai prezzi dell’energia sia dai russi e, paradossalmente, proprio dall’alleato americano, nel momento in cui si accingeva alla svolta green. L’Europa inguaiata prima dal Covid 19 e poi dall’invasione dei profughi di guerre che per la maggior parte non ha nemmeno causato, sarà obbligata stavolta dalla NATO a portare le spese militari al 2% del pil . Ma poprio in questo mare agitato potrebbe trovarsi il passaggio obbligato verso l’unione e l’automia militare europea, o almeno anche solo energetica.
Il banco vince sempre
Gli Usa dovranno finalmente fronteggiare il nemico di sempre, la Russia. Un passaggio obbligato per l’ultima partita dov’è in ballo la divisione definitiva del mondo in due parti ben separate. Una sfida all’OK Corral che porterà le debite conseguenze. Ma questa volta gli yankies il bottino di guerra lo incassano in anticipo dagli Europei senza sparare un colpo, perchè intanto essi si sono sostituiti al nemico nella vendita di petrolio, gas e grano e in più, ci stanno obbligando a forzare i bilanci per riarmarci in una guerra che non è nemmeno la nostra, per cui saremo indebitati in eterno. E a coronamento della faccenda, anche dopo aver buttato bombe atomiche e bombardato e ridotto alla fame (tanto quanto i russi) mezzo mondo, davanti al loro pubblico faranno la figura dei super eroi buoni, tentando di portare Putin davanti al tribunale dell’Aja.
I sopravvissuti
Il popolo Ukraino o quel che ne è rimasto, ha dimostrato a tutto il mondo nei fatti di non essere un’emanazione della Russia, ma una vera grande nazione a sé stante. Anche in esilio. Questa sofferenza atroce dello strazio degli abitanti, di quegli edifici distrutti e polverizzati, dei bambini in fuga o morti tra le macerie degli ospedali, saranno quel passaggio obbligato verso la propria eroica rinascita. Il sangue ukraino si è pietrificato nella storia grazie alla generosa resistenza dei suoi figli migliori. Purtroppo quella vena sotterranea che li univa al popolo russo, forse la guerra l’ha seccata per sempre. Uno dei tanti delitti di Putin, che solo la storia potrà giudicare e punire.
Il tentativo (riuscito) di alcuni esponenti della Lega e di FdI di soffiare sulla brace del fascismo italiano per un proprio tornaconto elettorale, con dichiarazioni e prese di posizione sul green-pass, ha sortito l’effetto desiderato nella manifestazione del 9 ottobre 21 a Roma No-vax. L’estrema destra si è risvegliata impossessandosi dei loro cartelli, e organizzando gli squadristi e la gente esaurita dalla crisi e in cerca di riscatto mediatico, a cui ha lavato sapientemente il cervello sui social. Queste sarebbero le soluzioni politiche di chi oggi siede in parlamento.
Dietro gli striscioni dei No-Vax c’erano anche squadristi pregiudicati riconosciuti dalle nostre forze dell’ordine, gente organizzata in assetto di guerriglia. Ma visto che i partecipanti al corteo, idealmente avrebbero dovuto essere piccoli imprenditori contro il green pass e la ”dittatura sanitaria”, gente di destra sì, ma pur sempre lavoratori dissenzienti, gli stessi dovrebbero spiegare come è potuta succedere una cosa del genere. Non lo chiederei agli squadristi, ma alle “brave persone” che erano al loro fianco. Forse la vulgata più frequente tra i piccoli imprenditori italiani e alcuni ristoratori delusi e tartassati, che spiegherebbe tutto questo odio violento contro la CGIL, è quella che il sindacato abbia rovinato l’Italia, soprattutto perché al proprio operaio bisogna pagare le ferie e i contributi ed ora anche il tampone (cosa che se la gente si vaccinasse invece verrebbe paradossalmente by-passata)
Io penso che se TUTTI i ristoratori e gli esercenti agissero compatti sul green pass, esigendo l’esibizione del certificato per tutti , non perderebbero clienti e si eviterebbero altre spese. E da parte sua lo Stato, dovrebbe provvedere rifornendo le partite IVA di lettori di qrcode o di applicazioni dedicate e sicure che il cliente dell’esercente stesso potesse usare, come si fa negli aereoporti con le carte d’imbarco, per evitare di dover assumere altro personale.
La nostra Costituzione (l’art. 117 primo comma) stabilisce poi, che sia la legislazione statale sia quella regionale devono svolgersi nel rispetto dei vincoli comunitari e che quindi non si può fare come ci pare.
La sottoscritta in un ristorante in Francia si è vista richiedere dall’addetto all’entrata il Green pass, ha pranzato (molto bene) nel rispetto del distanziamento di 1 metro e delle norme anti-covid in una sala piena di clienti, con la gente che faceva la coda per entrare. Non ha spaccato i tavolini, non ha preso a pugni il proprietario e men che meno gli è sembrata una cosa irrispettosa. Anzi, si è goduta il pasto a un prezzo ottimo a base di pesce fresco e vinello della casa: stava così bene che le sembrava di stare a Bari.
Portece n’antro litro
A parte la gente che si
cura dal Covid su Internet per poi finire al crematorio, gira di tutto
sulla rete ed i più manipolati e sprovveduti sono sicura siano persone anche in
buona fede. Un’altra credenza stupefacente (nel vero senso della parola) con
cui ancora si lava il cervello alla gente è quello che bisogna uscire dall’EURO
e stampare moneta per diventare tutti più ricchi, la quale cosa stranamente oggi
passa in sordina per via dei finanziamenti europei, ma che alle prossima
occasione, vedrete tornerà di moda come il ponte sullo stretto.
A Giugno 2021, ho sentito parlare l’On. Meloni di tracciamento di Stato attraverso il green pass: ma vi convince davvero questa argomentazione? Come mai cari miei internauti, vi fate tracciare senza fiatare dalla qualunque applicazione e che rivende i vostri dati mentre vi scranna dalla testa ai piedi come entrate nel sito? (Google vi manda anche il resoconto del tracciamento a fine mese e l’algoritmo di Amazon intercetta anche i vostri desideri nascosti) Ed a proposito di ristoranti vi fate tracciare da Glovo, Just eat eccetera, e quando si parla della nostra Salute, del NOSTRO Stato democratico che vi lascia liberi anche di ammazzare di botte la gente alle manifestazioni, vi ribellate come se viveste in Cina o in Corea del Sud?
Prossimamente ci traccerà persino la TV e qui si parla dell’aria fritta! Sono anni che anche i siti dei politici fanno lead generation e tracciano a tutto spiano senza che ce ne accorgiamo.
Lo vedete da voi che qualcosa non torna in tutto questo? Lo capite o no che i soldi dell’Europa fanno gola a tutti e che l’unico modo per riuscire a metterci le mani sopra è destabilizzare il Paese?
Penso dovremmo tornare tutti a ragionare sulle cose e sulle persone, nel merito … e soprattutto capire che, come la storia insegna, non saranno certo i politici del momento a risolvere i nostri problemi, ma le nostre decisioni, i nostri comportamenti, le scelte personali e sopratutto gli strumenti democratici esistenti che vanno usati efficacemente ed al più presto da persone oneste e competenti.
Dal 2005 ad oggi in Italia abbiamo assistito a 8 cambi di governo e più o meno altrettanti presidenti del consiglio, casualmente tutti maschi. Viceversa in Germania dallo stesso anno, una grande donna è rimasta sempre al suo posto: il Cancelliere Federale Angela Merkel, terza carica dello Stato Tedesco e Capo del Governo. Ora la signora Merkel lascerà la sua carica e quando la sua poltrona sarà vacante, in Europa avremo il temutissimo “vuoto di Leadership” e già comincia a mancarci un po’.
Viceversa a casa nostra sono quasi certa che quasi nessuno di noi italiani avrà nostalgia che ne so, di un Monti oppure di un Renzi: io addirittura non ricordo nemmeno cos’ha fatto Letta! Di Renzi ricordo solo le slide e il disastro del Job act! E quante risate ci siamo fatti con Crozza su di lui!
Merkel è la dimostrazione che non bisogna essere maschi per essere rispettati e dare stabilità al proprio paese.
Nonostante noi donne continuiamo ad essere disprezzate e dileggiate come “genere”, alla comunità Europea persone come la Von der Leyen e la Lagarde stanno guidando addirittura la riconversione green di 27 paesi, compreso il proprio.
E se non fosse stato per loro, la nostra Italietta coi nostri politici da varietà, non si sarebbe certo salvata dalla pandemia e dalla crisi economica. Se anche noi donne italiane ne prendessimo coscienza, e la smettessimo di votare usando gli ormoni al posto del cervello, sono sicura che riusciremmo a individuare tante brave dirigenti che potrebbero guidare le proprie regioni cercando anche di prendere esempio da chi già sta facendo bene a casa propria, senza ispirarsi alle ricette astruse dettate dal partito o dal movimento di turno.
E’ urgente cambiare mentalità. La nostra cultura deve fare un passo avanti e restituire dignità al genere femminile, riscrivendo i libri di storia. E siamo proprio noi donne a dover cominciare a farlo, per non fare arretrare le nostre figlie e nipoti nel medioevo dell’idiozia di genere.
Il colore delle regioni in termini di gravità del virus Sars-Cov2, è uguale e valido per tutta l’Europa, lock down compresi, come si evince dalla grafica del sito statista.com qui sopra, (qualcuno avvisi De Luca e Fontana che non abbiamo l’esclusiva). E le varianti ormai multirazziali imperversano.
Paese che vai, vaccino che trovi.
A complicare la già difficile campagna vaccinale Europea è arrivato il pasticciaccio Astrazeneca, con la sua pletora di reali effetti collatearali, il quale ha sollevato numerosi dubbi nella popolazione. Complice anche il terrorismo disinformativo imperante sui social e i media europei, i quali per ottimizzare l’audience e portare un pasto a tavola, devono rendere sensazionali anche le chiacchere morte, trasmettendo aperitivi col virologo in prima serata e inducendo paura e confusione nelle persone già poco inclini a farsi vaccinare.
Le decisioni da prendere in merito agli episodi di trombosi, presumibilmente dovuti alla somministrazione di questo vaccino, che in Sicilia avrebbe provocato il decesso di due persone (tra cui un militare 45enne, pare, in perfetta salute) e colpito una terza in via di guarigione, sono molto gravi. E l’Aifa, ha deciso di sospendere cautelativamente il lotto di quel vaccino, il famigerato ABV2856, in attesa di sapere se i sanitari che hanno operato in quella sede, hanno rispettato il protocollo della somministrazione.
Altri 2 casi simili erano già apparsi nei giorni scorsi in Austria, con un decesso e un ricovero per embolia in terapia intensiva, poi chiariti oggi con un’inchiesta, dove le autorità hanno dichiarato che gli episodi non erano attribuibili al vaccino, ma casuali. Eppure in Danimarca l’Astraz. è stato sospeso perché avrebbe presumibilmente provocato coaguli di sangue in alcuni vaccinati, uno dei quali è deceduto. E’ stato sospeso anche in Lussemburgo come anche in Estonia, Lituania, Lettonia.
E la eco di queste notizie nefaste si è propagata anche in Belgio creando inquietudine e scompiglio; infatti nel mio piccolo anch’io ne sono stata testimone, supportando via messenger una cara amica , nella dolorosa indecisione di fare vaccinare con Astraz. la sua attempatissima mamma, dopo che per settimane si diceva di far vaccinare gli anziani con Pfizer.
In Belgio per il momento o ti vaccini con questa minestra o salti l’appuntamento fino a data da destinarsi. Avendo lei consultato il suo medico curante in proposito, si è sentita rispondere che Astraz. era meglio che niente; inoltre, comparato con l’incidenza di trombosi a livello nazionale con altri farmaci, poteva ritenerlo sicuro e analizzando il dato costi-benefici, era meglio che beccarsi il Covid. Mi sembra sia la linea che sta passando per tutto il servizio sanitario europeo, governi compresi.
Ed ho scoperto che nemmeno in Francia la coerenza è in cima alla lista
delle virtù, posto che fino all’altro
ieri, gli ultra 65enni dovevano
vaccinarsi solo con Pfizer e improvvisamente il 2 marzo per incanto, voila! la Haute
Autorité de Santé
ha deciso che Astraz. è
sicuro per tutti senza limiti d’età. Cosa successa anche da noi.
Cercando insieme alla mia amica una spiegazione a questo
ravvedimento repentino, la mia anima da bottegaia mi ha suggerito le più
fantasiose supposizioni al riguardo, tuttavia
non riscontrabili, e cioè:
Vuoi vedere che L’EU ha comprato talmente tante dosi da Astraz., che deve farle fuori in tempo prima che si ammalorino per via delle temperature? Si spiegherebbe come mai privilegiano Astraz. (in Vallonia perlomeno quasi costringono) in luogo di altri vaccini.
Infatti
secondo quanto riporta Quotidiano.net,
che commenta a sua volta un articolo del giornale belga Het Laatste Nieuws del 17/12/20,
la notizia dei prezzi dei
vaccini pubblicati per errore, è trapelata solo per colpa di un tweet che si è
lasciata sfuggire la sottosegretaria al Bilancio belgaEva de Bleeker, con il famigerato “Listino prezzi” dei vaccini per i Paesi dell’EU, che di seguito riportiamo:
1,78 € a dose Oxford/AstraZeneca
10,00 € a dose Curevac
7,56€ a dose Sanofi/Gsk
8,5 $ a dose per Janssen (Johnson
& Johnson).
12,00 € euro a dose Pfizer/BioNTech
18 $ a dose Moderna
Facendo i conti della serva, mi chiedo: come facevano a dicembre alla UE a sapere il prezzo della Jansen J&J e di Sanofi, quando non erano ancora stati approvati dall’Ema? E perché hanno secretato i contratti fatti con le aziende produttrici?
A questo punto spero che noi si produca il nostro
vaccino in tempo e che la magistratura chiarisca quanto accaduto a quelle povere persone in
Sicilia, per permetterci di vaccinare più gente possibile.
Spero che i soloni decisori dell’EU si mettano
una mano sulla coscienza e privilegino la vita umana, piuttosto che i quattrini
e gli interessi delle multinazionali del farmaco, altrimenti non si ritroveranno più uno Stato
da governare, ma un lazzareto pieno di zombie.
I cosidetti paesi “frugali”, per colpa del proprio piccolo e ripugnante interesse da usurai, volendo tenere in scacco i paesi del Sud, rischiano di indebolire l’Europa ed il suo ruolo nel Mediterraneo rendendola aggredibile sopratutto economicamente, perché divisa.
Mai come negli ultimi anni risulta evidente che non necessariamente chi svolge la professione di politico, abbia poi il talento di avere una visione da statista. E questa evidenza penso risulti da un po’ tutte le scelte economiche e di sistema di molti governi del globo terracqueo. Per fortuna non sono un politico e nemmeno uno statista perché al posto loro, mi vergognerei.
PAESI SCHIERATI CONTRO DI NOI
E a noi, chi ci difende? Questo elegantone qui, il “signor” Geert Wilders (olandese), fondatore del “Partito delle libertà” del so paess, che qui vediamo sventolare cartelli contro gli italiani, è anche un grande amicone e alleato in Europa del nostro politico più presente sui social dei 14enni, il quale, munito di rosario mentre sorseggia un mojito in spiaggia, fa proseliti tra disadattati e nostalgici del ventennio in vacanza, strombazzando a destra e manca di difendere il nostro Paese urlando “prima gli italiani”. (sic!) Forse dovrebbe chiarirsi un po’ le idee su quale nazione vuole davvero difendere e poi magari, comunicarcelo.
Se andremo a fondo andrà a fondo anche l’Olanda
Bisognerebbe avvertire gli olandesi comunque, che sono malamente e pericolosamente rappresentati da affaristi senza scrupoli. I loro politici infatti, mentre si atteggiano a moralizzatori, tollerano ed incoraggiano le aziende europee ad evadere il fisco nei paesi di appartenenza, per stabilire la loro sede nel loro paesello, creando un paradiso fiscale dietro casa con tasse sui dividendi a prezzi modici . Infatti lo hanno capito anche le varie mafie internazionali che per essere trendy, hanno trovato conveniente investire proprio a casa loro.
Un modo perverso e divertente di esercitare il “mestiere” di politico moralizzatore, che però non porta molto bene.
Da anni oramai, un sacco di gente fa dei viaggi pazzeschi per poter stare in Europa, aggrappandosi da ogni dove alle nostre coste, aeroporti e qualcuno sotto lo chassis di un Tir per finire purtroppo morto assiderato. E forse ci hanno visto lungo.
Per contro, la metà dell’Inghilterra ci abbandona, votando la famosa “brexit” attraverso cui, a quanto pare, ritroverà la propria “libertà” e se possibile la propria prosperità secondo il suo fautore, Boris Johnson, che non è un cantante rock, ma il faccione giocondo e terribile dell’emulo britannico di Trump .
Per ora, molto più modestamente, citando il WSI del 10.01.2020 rileviamo che: “secondo uno studio di Bloomberg Economics condotto da Dan Hanson, il conto (per l’Inghilterra) a fine 2019, è stato pari a 170 miliardi di dollari di Pil in meno, e altri 70 si aggiungerebbero in questo 2020 in cui si vedrà finalmente ufficializzato il recesso del Regno Unito dall’Ue (…)”.
Ma c’è anche chi come la Scozia, non volendo uscire dalla UE, vuole uscire a sua volta dall’ Inghilterra: non trovate tutto questo surreale?
E presi anche loro dalla fregola dell’abbandono, ora anche i reali per non farsi mancare nulla hanno la loro Brexit, anzi Megxit: Henry e Megan gli sposini terribili della Corona Inglese, vogliono uscire dalla Royal Family per stabilirsi in Canada, che attraverso vari sondaggi sui quotidiani, ha già fatto trapelare una certa aria di avversità verso la coppia reale.
Sappiamo comunque che l’inossidabile Regina Elisabetta (la quale invece rimane felicemente a casa sua) ha concesso ad Henry dal carattere perlomeno anticonformista, (ritratto in questa foto di Damir Šagolj per la Reuters al suo matrimonio con Megan) di uscire dalla vita della Corona Inglese, ma non dai compiti ufficiali come Duca del Sussex
Viviamo in un mondo dove tutti vogliono divorziare da loro stessi, come la Spagna col caso della Cataluñia. Un esempio che ci riguarda da vicino, è l’anti-europeismo portato avanti dai leader delle destre di alcune nazioni europee compresa la nostra.
Non vedo da noi molta gente che cerca di guardare le vere ragioni di questi capi-popolo che cavalcano furiose e fotografatissime battaglie per smarcarsi dall’ Europa, o perlomeno non ho notato qualcuno che abbia voglia di calcolare le conseguenze pratiche di tutto questo dal punto di vista della democrazia interna degli Stati.
Siamo in balìa di individui che con un Twitt promettono un mondo migliore, ma a ben vedere, a mio giudizio si oppongono a un ordine sovranazionale che gli impedirebbe di farsi i propri affari in maniera indisturbata.
E non solo: isolerebbero i propri cittadini mettendoli di fatto in ostaggio in una posizione pericolosa, impedendo loro di potere adire a un potere superiore qualora non vedessero rispettati i propri sacrosanti diritti a casa loro. Essi si vedrebbero inoltre privati anche di quegli aiuti economici di cui ad oggi hanno beneficiato, che hanno permesso a tante imprese fino ad allora senza credito o speranze, di poter competere commercialmente con altre imprese in ambienti internazionali.
Insomma l’Europa è fatta di stati e staterelli, non mi pare convenga a nessuno di questi di misurarsi né commercialmente e tanto meno, in casi estremi, militarmente, con giganti tipo Russia, Cina o Paesi Arabi.
Il mio istinto di conservazione mi spinge a sperare di restare a casa nostra e (perché no?) magari di poter contare su un futuro esercito europeo e di future nazionali di calcio femminili e maschili .
Insomma non abbiamo bisogno di nuovi barbari distruttori, ma di costruttori oltre che di Pace, di ponti, autostrade e magari anche di case popolari.