Il peggio di noi

Picasso

In un paese dove il calo delle nascite segna un bel -1,9 percentuale, oggi noi italiani facciamo tanto gli schizzinosi per non voler trascrivere gli atti di nascita dei figli delle famiglie omogenitoriali, come se fossero extraterrestri che vogliono emigrare da Marte a Cinisello Balsamo. Addirittura un ministero e un sindaco non hanno avuto di meglio da fare che impugnare sentenze e fare ricorsi (a nostre spese) contro una famiglia omogenitoriale che voleva solo iscrivere il proprio figlio all’anagrafe.

Qualche giorno fa ho seguito un telegiornale apertamente cattolico (TV 2000) ed ho sentito il giornalista che lo conduceva, esporre la notizia delle mancate trascrizioni degli atti di nascita all’anagrafe di Milano, con le stesse espressioni che avevo sentito qualche ora prima dal sarcastico Senaldi nella trasmissione “In onda” sul canale “la 7”, il quale declinava la fecondità assistita nella squallida espressione “utero in affitto”, ripetendola più volte come fanno i pubblicitari per imprimere il nome di un prodotto nella memoria collettiva, in una specie di chirurgica gogna mediatica perfettamente legale.

Dopo la negazione della trascrizione del proprio atto di nascita, questi bambini si vedono così squalificati una seconda volta perché nati con quella pratica , come se alla fine non avessero nemmeno il diritto di esistere.

Questi due giornalisti tanto timorati di Dio, non si sono certo posti il problema che magari davanti alla TV in quel momento ad ascoltare i loro dotti proclami forse ci sarebbero stati proprio quei bambini, o chissà, anche dei ragazzini nati con la fecondazione assistita, sopra tutto da famiglie con genitori eterosessuali. Strano che anti-abortisti che giudicano un feto un essere già senziente, giudichino invece dei bambini già nati non degni di essere equiparati ai cittadini della Repubblica Italiana.

In quanto a me, non mi permetto di dire nulla al riguardo di questi figli, perché ho troppo rispetto per quelle creature e non ho titolo per farlo. Sui loro genitori non ho un’opinione precisa, in quanto penso che le motivazioni che li avranno spinti verso queste scelte, possano essere diverse fra loro e quindi eterogenee.

Posso solo dire che mi pare stiamo dando il peggio di noi, come popolo e come esseri umani, comportandoci con i più deboli come dei mostri e consegnando ai giovani un paese indebitato, corrotto e inquinato, con nessuna volontà di cambiare e sempre meno diritti per i cittadini.

Utilizzando l’etica come una pistola alla tempia solo per il proprio ipocrita tornaconto politico, rincorrendo elettori che da certi politici fuggono invece a gambe levate, si andrà inesorabilmente verso l’astensionismo selvaggio, come lo abbiamo visto alle ultime elezioni.

Senza contare poi che quei bambini di cui tutti si sentono in diritto di parlare, un giorno non molto lontano diventeranno adulti, ricorderanno chi li ha discriminati e formeranno un mondo e un paese dove grazie a Dio certa gente sarà tramontata già da un pezzo, anche se ora che ha il potere, con il sederone collocato in una poltrona di pelle a spese dei contribuenti, si crede così stupidamente sicura ed eterna.

©l’Assenzia