Il Disoccupato.
Per il governo è un peso, per la famiglia un peso.
Per fortuna per alcune società è una risorsa, ad esempio:
- per le agenzie interinali che accreditandosi in regione, ricevono contributi dalla Ue attraverso la DUL (dote unica lavoro) in cambio di un inutile bilancio delle competenze che il disoccupato generalmente ha già fatto a sue spese. Piccolo particolare: dopo esser stato profilato per fascia da 1 a 5, e dopo aver firmato una montagna di autorizzazioni e privacy che finiranno in regione, il disoccupato il lavoro se lo deve cercare da solo; l’impiegata/o dell’agenzia gentilmente, a seconda della sua formazione, gli fornisce qualche indirizzo di aziende preso dalla Guida Monaci. Ma se il disoccupato è giovane, magari riescono a fargli fare anche un corso FORMAPER per guidare il muletto ed a piazzare la persona con un contratto interinale , intercettando anche parte del suo stipendio. Si scrive “Contratto in somministrazione” si legge “lavoratore sottocosto”.
- scuole di formazione; anche loro ricevono contributi dalla Ue attraverso FORMAPER per corsi di qualche settimana o mesi, anche se a volte non ti consegnano nemmeno un attestato di frequenza
- per i siti di annunci di lavoro, per i giornali con la pagina “lavoro” on line, per i blog tematici che fanno affari con la pubblicità attraverso il traffico generato e la profilazione.
- per i siti career delle stesse aziende che non ti rispondono mai, ma che trattano volentieri i dati del povero illuso che manda il CV , perchè male che vada sta generando traffico sul sito.
Non ci credete? Beh, andatevi a leggere le pagine Privacy di tutti i soggetti qui sopra menzionati che il povero disoccupato è costretto a firmare se vuole i loro servizi.
L’Europa e le regioni erogano contributi a alle interinali mentre i CPI agonizzano con poco personale e sedi insufficenti. Mettiamoci anche la profonda crisi d’identità per il povero personale della Provincia , che sulla carta dovrebbe occuparsi dei CPI, ma grazie alla creatività dei nostri “statisti” da mercato rionale, non sa nemmeno se esiste ancora oppure no .
Tutti i governi che si sono succeduti hanno sbolognato ai privati l’incombenza, forse per l’incompetenza dei suoi dirigenti, i quali troppo occupati nei loro comizi elettorali, sbandierano questo famigerato DUL come la panacea per risolvere la disoccupazione. Peccato che le statistiche non restituiscano mai risultati positivi. Intanto hanno piazzato vincitori di concorso (leggi “precari”) come i Navigators, i quali per mesi sono rimasti inattivi in quanto non avevano nemmeno una piattaforma Intranet per registrare i disoccupati. I nostri politici intanto sul tema del Lavoro fanno comizi, congressi, giornate di studio eccetera eccetera e tutto questo genera entrate e uscite. Finchè dura fa verdura, dicono dalle mie parti.
Agenzie Interinali: prima della Legge Biagi (D. Lgs. 276/2003) le loro sedi erano minuscole, ora valle a toccare, specie quelle italiane come UMANA S.P.A. del sindaco di Venezia. Da zero a 223 milioni di euro di fatturato in dieci anni. Sono i numeri identikit di Umana, agenzia per il lavoro presieduta da Luigi Brugnaro, che l’ ha fondata nel ’97 quando aveva 35 anni. Dalle multinazionali Adecco e Randstand per finire all’italiana GiGroup, i fatturati sono milionari: quindi il disoccupato è un affare.
Le scuole di qualunque tipo organizzano corsi finanziati FORMAPER, anche quelli di “coadiutore” per cane e asino, che si sa sono posizioni molto ambite dopo magari un master in economia aziendale.
I blog tematici sono cresciuti a dismisura e fanno a gara per fornirti il CV perfetto e tutti gli strumenti per intrattenerti sul sito dove guadagnano con la pubblicità e così fanno anche le pagine “lavoro” dei quotidiani come ad esempio il Corriere.
In-somma: i disoccupati rendono più di un fondo di investimento americano e per certa gente, in certi paesi come ad esempio l’Italia, più sono meglio è.
© l’Assenzia