Il Blog de l’Assenzia

Sei disoccupato? Apri un’agenzia interinale!

Il Disoccupato.
Per il governo è un peso, per la famiglia un peso.
Per fortuna per alcune società è una risorsa, ad esempio:

  • per le agenzie interinali che accreditandosi in regione, ricevono contributi dalla Ue attraverso la DUL (dote unica lavoro) in cambio di un inutile bilancio delle competenze che il disoccupato generalmente  ha già fatto a sue spese.  Piccolo particolare: dopo esser stato profilato per fascia da 1 a 5, e dopo aver firmato una montagna di autorizzazioni e privacy che finiranno in regione, il disoccupato il lavoro se lo deve cercare da solo; l’impiegata/o dell’agenzia gentilmente, a seconda della sua formazione, gli fornisce qualche indirizzo di aziende preso dalla Guida Monaci.  Ma se il disoccupato è giovane, magari riescono a fargli fare anche un corso FORMAPER per guidare il muletto ed a piazzare la persona con un contratto interinale ,  intercettando anche parte del suo stipendio. Si scrive “Contratto in somministrazione” si legge “lavoratore sottocosto”.
  • scuole di formazione; anche loro ricevono contributi dalla Ue attraverso FORMAPER per corsi di qualche settimana o mesi, anche se  a volte non ti consegnano nemmeno un attestato di frequenza
  • per i siti di annunci di lavoro, per i giornali con la pagina “lavoro” on line, per i blog tematici che fanno affari con la pubblicità attraverso il traffico generato e la profilazione.
  • per i siti career delle stesse aziende che non ti rispondono mai, ma che trattano volentieri i dati del povero illuso che manda il CV , perchè male che vada sta generando traffico sul sito.

Non ci credete? Beh, andatevi a leggere le pagine Privacy di tutti i soggetti qui sopra menzionati che il povero disoccupato è  costretto a firmare se vuole i loro servizi.

L’Europa e le regioni erogano contributi a alle interinali mentre i CPI agonizzano con poco personale e sedi insufficenti. Mettiamoci anche la profonda crisi d’identità per il povero personale della Provincia , che sulla carta dovrebbe occuparsi dei CPI, ma grazie alla creatività dei nostri “statisti” da mercato rionale, non sa nemmeno se esiste ancora oppure no .

Tutti i governi che si sono succeduti hanno sbolognato ai privati l’incombenza, forse per l’incompetenza dei suoi dirigenti, i quali troppo occupati nei loro comizi elettorali, sbandierano questo famigerato DUL come la panacea per risolvere la disoccupazione. Peccato che le statistiche non restituiscano mai risultati positivi. Intanto hanno piazzato vincitori di concorso (leggi “precari”) come i Navigators, i quali per mesi sono rimasti inattivi in quanto non avevano nemmeno una piattaforma Intranet per registrare i disoccupati. I nostri politici intanto sul tema del Lavoro fanno comizi, congressi, giornate di studio eccetera eccetera e tutto questo genera entrate e uscite. Finchè dura fa verdura, dicono dalle mie parti.

Agenzie Interinali: prima della Legge Biagi (D. Lgs. 276/2003)  le loro sedi erano minuscole, ora valle a toccare, specie quelle italiane come UMANA S.P.A. del sindaco di Venezia. Da zero a 223 milioni di euro di fatturato in dieci anni. Sono i numeri identikit di Umana, agenzia per il lavoro presieduta da Luigi Brugnaro, che l’ ha fondata nel ’97 quando aveva 35 anni.  Dalle multinazionali Adecco e Randstand per finire all’italiana GiGroup,  i fatturati sono milionari: quindi il disoccupato è un affare.

La somministrazione: fatturati miliardari per lavoratori in ...

Le scuole di qualunque tipo organizzano corsi finanziati FORMAPER, anche quelli di “coadiutore” per cane e asino, che si sa sono posizioni molto ambite dopo magari un master in economia aziendale.

La somministrazione: fatturati miliardari per lavoratori in ...

I blog tematici sono cresciuti a dismisura e fanno a gara per fornirti il CV perfetto e tutti gli strumenti per intrattenerti sul sito dove guadagnano con la pubblicità e così fanno anche le pagine “lavoro” dei quotidiani come ad esempio il Corriere.

In-somma: i disoccupati rendono  più di un fondo di investimento americano e per certa gente, in certi paesi come ad esempio l’Italia, più sono meglio è.

© l’Assenzia

Dov’era lo Stato nel 1992?

Memoria e impegno della Regione per il 25° anniversario dalle ...
Dott. Giovanni Falcone e Dott. Paolo Borsellino

Come sempre in questo paese, prima si mettono in croce le persone che fanno il loro dovere, poi quando le ammazzano, le si santifica sui giornali. Un’altra sceneggiata.

Come ebbe a dire una volta in un’intervista l’autista di Falcone
Giuseppe Costanza , unico sopravvissuto alla strage di Capaci (emarginato per 27 anni dallo Stato e snobbato dall’Antimafia fino al 2019 ) un’attentato così spettacolare, sembrava “una sceneggiata”. Che significa che Falcone avrebbero potuto farlo fuori in molte altre occasioni, ma che le famose “menti raffinatissime” di cui Falcone parlò più volte, decisero di spettacolarizzare l’omicidio per convincere i gonzi italiani , che la Mafia esisteva solo in Sicilia ed aveva un potere invincibile. Mentre ora le indagini dell’Antimafia, hanno finalmente portato alla conclusione che dietro a questa, c’erano (e probabilmente ci sono ancora) altre persone che agivano per conto di altre ancora.

Quanti soldi! In questo Paese comandano le stesse famiglie dall’epoca di Carosello e in alcuni casi da oltre 100 anni. Potete trovare i loro nomi sugli scaffali dei supermercati, negli autosaloni, nelle vetrine dei gioiellieri e negli appalti che lo Stato ha affidato per costruire strade, città, acciaierie. E poi dopo Yalta, alcune parti dell’Italia sono passate in altre mani, dopodiché sono arrivati interessi internazionali nel settore energia dopo l’assassinio mafioso di Enrico Mattei, che oggi coinvolgono tutto il Mondo, compresi molti stati esteri : come mai la mafia non si è mai occupata di loro? E’ sempre stata una delle tante domande che mi sono fatta in più di 40 anni.

Ma poi, durante un viaggio in Sicilia, un anziano abitante agrigentino a cui chiesi ironicamente cos’era la mafia, mi rispose che era un’esercito: ” tu ci paghi e quelli ti fanno fuori chi vuoi tu” E questo mi ha fatto pensare ad altri eserciti occulti del passato, come ad esempio Gladio o i nostri stessi Servizi deviati.

Allora, mi sono detta, ho assistito davvero a 40 anni di sceneggiata.

Mettiamo il caso che esistano ovvero siano esistiti lobbysti travestiti da politici “bravi padri di famiglia”, tutti casa e chiesa, e che questi avessero preso per il naso milioni di famiglie italiane, riempendole di politica, facendo finta di litigare con slogan patriottici ed “etici” per tenerle buone e non farle pensare alle concessioni e agli appalti dati , in cambio di beni e quattrini e a tutti i soldi pubblici che intascavano e sperperavano.

E mettiamo che alcuni di loro, si fossero fatti “aiutare” da questo “esercito” dandogli una specie di vantaggio, di impunità sui traffici illegali, nei casi in cui alcuni VERI servitori dello Stato, diciamo così, un po’ troppo pervicaci, avessero voluto indagare su quei flussi di denaro … In che paese ci ritroveremmo? Indovinate un po’: ma in questo che abbiamo ora appunto! Quello che trovò il Dott. Falcone negli anni 90, quando fu perseguitato all’interno delle stesse Istituzioni .

Lo Stato italiano c’era sì, ma solo nella mente e nel cuore di tutti questi magistrati, poliziotti, carabinieri, giornalisti, lavoratori, questi eroi morti per un popolo balordo, che alla commemorazione della morte appende il lenzuolino alla finestra e dopo un giorno non se li ricorda nemmeno più.

©Orfa

Il 25 Aprile, lasciamo che cantino i poeti


Alle fronde dei salici
E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze sull’erba dura di ghiaccio,
al lamento d’agnello dei fanciulli,
all’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso
sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

Salvatore Quasimodo (“Giorno dopo giorno”, 1947)

Eroi della Democrazia

Sono gli eroi senza nome che incontriamo nelle corsie dei nostri ospedali, medici, paramedici e amministrativi. Coloro i quali non vanno a far gli splendidi in TV.

Sono le cassiere, i commessi e i magazzinieri dei supermercati.

Gli operai, i camionisti, il personale dei trasporti pubblici, i ferrovieri.

Sono il personale delle pulizie, le badanti, le colf, i portieri, gli operatori ecologici che tutte le sante mattine si alzano all’alba per garantirci uno standard di normalità.

Sono quelli che portano da mangiare ai senza tetto. Laici, preti e suore che prestano il loro aiuto nell’assoluta discrezione, tra cui si contano parecchi contagiati e alcuni morti.

Il personale degli enti locali che presta servizio a della gente che li guarda di traverso e che ha sempre qualcosa da ridire, anche quando ha torto.

Sono loro che fanno funzionare questa riottosa Democrazia. E’ grazie a loro se non siamo ancora finiti male. Cerchiamo di ricordarlo nel giorno in cui ne usciremo. Cerchiamo di ringraziarli quando li incontriamo.

Fuori dal mondo

Noi Italiani siamo banditi da tutti i reami a causa del virus cinese: ci mettono in quarantena, ci rifiutano negli alberghi ed in alcuni paesi esteri, ci vietano addirittura l’ingresso: e adesso anche a casa nostra, nelle nostre Isole, gli stessi nostri amministratori locali vietano l’ingresso agli Italiani di Lombardia e Veneto. Penso che nemmeno nella distopìa della mente più contorta e malata, avremmo potuto fare una fine peggiore.
Ed è tutto merito nostro, dovuto ad una buona parte di mezzi di informazione, ad alcuni nostri presidenti di Regione oltre ad una parte di errori di comunicazione fatti dai rappresentanti del Governo, a mio parere, in buona fede.

Tutto questo ha contribuito a mettere in luce crepe evidenti nella gestione del sistema Stato – Regioni.

Vorrei ricordare che dal 1918 al 1920 l’influenza così detta “Spagnola”, si trasformò in una pandemia facendo passare a miglior vita milioni di persone nel mondo, compresa l’Italia: all’epoca non avevano i nostri mezzi di informazione e questo (oltre alla guerra) contribuì allo sviluppo di questa grande tragedia. Si portò via ricchi e poveri, grandi artisti e persone comuni in egual misura. E vorrei anche ricordare che il pericolosissimo virus Ebola è sempre tra noi, come la febbre suina. Tutti virus che derivavano da specie animali a quanto ne so: questo dovrebbe forse farci riflettere e magari orientarci verso uno stile di vita diverso, magari vegetariano.

In questi giorni sui nostri mezzi di informazione e Social network, si sono avvicendati esperti o sedicenti tali, amministratori di regione con mascherine, amministratori di regione che deliberano ordinanze in aperta violazione del Titolo V della Costituzione e che vorrebbero vietare ai Lombardi di entrare in Sicilia, politici ricattatori , complottisti e casalinghe in vena di riscatto regionale; tutto un campionario di casi umani molto imbarazzanti che nemmeno in un film di Mel Brooks avremmo potuto immaginare; essi non hanno fatto altro che amplificare in un modo sbagliato il nostro grande problema sanitario verso l’Europa ed il mondo, causando danni irreparabili a interi settori nostra economia di cui già si approfittanno da qualche settimana i nostri competitors esteri.

Siccome anche la febbre passa, passerà anche questo virus, muterà e si fermerà, ma spero che il contagio dell’idiozia autolesionista di chi ha il potere di governare e informare si fermi con lui. Cari Italiani, cercate di non votare dei pagliacci nelle vostre regioni, ma delle persone responsabili, che rispettino la Costituzione, o perlomeno che ogni tanto l’abbiano letta.

La 40ena Nazionale

La cosa più ricercata oggi a Milano 22  Febbraio 2020, è una mascherina. Se uno venisse da Marte non lo troverebbe mica strano, a Milano sabato prossimo sarà Carnevale! (ma nemmeno a me parrebbe strano se oggi qualcuno ci venisse a visitare da Marte, con tutto quello che sta succedendo)

Peccato che la mascherina in questione non sia quella di Meneghino ma quella Ffp3 o quella nella versione chirurgica, che su Amazon è esaurita da tempo.

Questo 2020 si è presentato come un Angelo sterminatore: le nostre più belle foreste dall’Amazzonia all’Australia sono andate in fumo, terremoti, inondazioni, vulcani in eruzione nelle Filippine, tempeste nel Nord Europa e per non farci mancare nulla anche una bella epidemia di Covid-19.

E immancabilmente in questo Paese, in Tv, sulle Radio e sul Web, c’è la volgarissima abitudine di improvvisarsi esperti virologi e tuttologi e trovare ogni pretesto per criticare il Governo e la Protezione civile, facendo tante polemiche inutili, svalutando e mettendo in dubbio  il lavoro delle nostre Istituzioni impegnate giorno e notte a gestire la crisi. Le nostre Forze dell’ordine e le donne e uomini della nostra Sanità, stanno dando il massimo per aiutare tutti quanti senza distinzione, anche quelli come loro.

E’ dai tempi della’antica Roma che Italia vanno sempre di moda quelli che cercano un povero Cristo a cui dare la croce. Speriamo non si mettano anche a dare la caccia all’untore.

Sarà che a Milano siamo mediamente pragmatici e non ci  tiriamo indietro davanti alle avversità; quando c’è da collaborare per il bene comune, ascoltiamo quelli che hanno le competenze necessarie per dare consigli e i chiacchieroni bauscia ci stanno proprio sui maroni.
Insomma facciamo poche storie.

Sul Web invece, ognuno si collega e si mette il cappello da mago della situazione.

Ecco, mi piacerebbe mettere i politici sciacalli ed i complottisti insieme a pulire le corsie e i bagni degli ospedali: quelli cioè che rispettivamente approfittano della crisi per criticare gli avversari politici e quelli che mettono on-line la panzana del virus fatto in laboratorio e altre balle senza fondamento, al fine di incrementare il traffico dei gonzi sui loro squallidi siti internet e pagine social. Loro sì li metterei in quarantena, ma su di un isola deserta.

Mi piacerebbe anche che questa emergenza finisse in fretta, che non si ammalasse e/o morisse più nessuno. Vorrei ci fosse più gente seria in giro, con più carattere e stile, per gestire certe emergenze tutti uniti e in sicurezza.

Mi piacerebbe che tornassimo a stringerci le mani.

E mi sorprende oggi desiderare, che a Venezia torni ancora il Carnevale.

I creduloni che non credono alla Shoa e il fascino della statistica

John William Waterhouse, Ulisse e le Sirene (1891)
John William Waterhouse, Ulisse e le Sirene (1891)

All’alba dell’anno 2018, a Gennaio, alcuni giornali italiani riportavano una statistica dove 9 Italiani su 10 all’inizio dell’anno leggevano l’Oroscopo e 4 su 10 si fidavano degli indovini.

All’alba del 2020, stesso mese, tutti i giornali italiani riportavano un rapporto Eurispes , dove il 15,6% degli stessi  Italiani (al netto degli espatriati o nel frattempo, suppongo, deceduti) negava fosse mai esistita la Shoa. Di questi molti rivalutano la figura di Mussolini, anche se dovrebbero spiegarci cosa ne pensano del fatto  (italianissimo),  che lo catturarono insieme al tesoro rubato al popolo italiano, mentre se la filava verso la Svizzera, travestito da soldato tedesco, tipo Albertone

Non sto a sottolineare quanti credono ai fantasmi, agli esorcisti, al pendolino (non inteso come treno) e ad altre scemenze tipo Area51 e i cerchi nel grano, e non intendo mettere sullo stesso piano la gravità di questa negazione della NOSTRA Storia con le buffonate …

Mi domando solo che razza di Popolo  siamo diventati.

E quanto quella tristissima percentuale,  influenzi paradossalmente la nostra CREDIBILITA’ agli occhi del Mondo. Perché penso ci sia da vergognarsene.

E penso anche che avremo ancora tante sorprese nelle prossime statistiche: eh sì, perché il risultato dipenderà da quelli che grazie a certa TV,  ai Social e ad alcuni giornali, avranno stabilito se la guerra in Iraq c’è stata davvero o se era un montaggio del TG1,  se il corona-virus è stato in realtà un complotto dei Cinesi per fare i soldi con un nuovo vaccino e se i centri di detenzioni in Libia siano mai esistiti.

Ci vuole carattere per rimanere saldi e non lasciarsi influenzare dai falsi profeti a caccia di voti per la campagna elettorale di turno ovvero da gentucola  in fregola da popolarità  per i like sul proprio profilo FB, le cui motivazioni  sono orrendamente speculari oramai. Ci vuole carattere e una media-cultura: due cose di cui al momento, non ho notizie di statistiche in corso.

 ©l’Assenzia

 

 

 

La giornata della Memoria nel DOMANI in un Paese di social-smemorati.

Non credo che in Italia dopo il ’43, qualcuno abbia mai fatto un serio grande processo ai fascisti collaborazionisti dei tedeschi ed assassini degli Ebrei italiani e di una buona parte del nostro popolo che dopo di allora, non è più tornato a casa.

Ci furono, a quanto mi risulta, successivamente e per pochi anni,  alcune blande iniziative contro i  gerarchi e podestà siciliani da parte del governo degli alleati Americani con l’AMGOT e con gli Inglesi, in aggiunta ad alcune ridicole commissioni di epurazione da parte dei governi italiani, poi finite nel nulla, oltre a  varie vendette e ammazzamenti mai chiariti. Fu data priorità alla ricostruzione.

Niente a che vedere con Norimberga e con Francoforte: qui da noi al massimo se eri stato fascista, ti dispensavano da un incarico pubblico. Ma se eri nipote di qualcuno, il tuo passato spariva per incanto, bastava cambiar casacca. Tutto questo ha come risultato che permane ancora oggi un  rigurgito antisemita. E c’è chi ne approfitta ancora oggi per raccattare voti.

Da noi, c’è della gente che si comporta come se quel regime non fosse mai scomparso, gente che fa delle VIGLIACCATE EDITORIALI A DANNO di cittadini ITALIANI EBREI oramai ultraottantenni scampati ai lager,  e li condanna a girare con la scorta, solo per fare voti e VENDERE PIÙ PUBBLICITÀ SUI GIORNALI.

Questo paese non solo deve sopportare la vergogna dei mafiosi che COMANDANO LE ISTITUZIONI ATTRAVERSO LA MASSONERIA, dei fascisti e del penultimo gradino europeo in quanto a laureati ..  deve anche vedere gente anziana che vota ridicoli politici che fanno proclami dalla spiaggia mentre sorseggiano mojitos, su social come Tik Tok a ragazzini di 13 anni (me l’ha detto la mia pronipote)

E’ grazie a questi “elettori boccaloni” che fanno i loro affari gli uffici stampa dei politici perennemente in campagna elettorale,  scatenando le loro “macchine del fango”.

Entrano in gioco intrufolandosi sui social nei profili degli amici degli amici, seminando bufale e malcontento, arruolando come troll giovanotti ignoranti, tardone diversamente ragazzotte e violente su facebook, vecchiacci depressi con manie di protagonismo ed anche qualche psicopatico.

Nelle viscere di un Paesone goffo e sovrappeso, malato di provincialismo informatico e slot machine, questi signori coinvolgono chiunque, aggregando i consensi di quanti oramai hanno visto il proprio ruolo sociale messo in ombra dalle star di Istagram e in vena di riscatto mediatico.

Per  fare andare la macchina hanno creato un nemico da odiare: l’immigrato. Esattamente come fece il duce con gli Ebrei nel ‘38, bersaglio facile e a basso costo. Ma questi abboccano come gli anziani alle televendite.

E dal momento che si vota a 18 anni, i politici hanno ben pensato di crescere un popolo bue sui social che tra qualche tempo possa servirgli a diffondere la propria politica come se tifasse per una squadra di calcio.

Ragazzi: molti di voi non conoscono nemmeno la storia del nostro Paese ed è un peccato, perché potrebbero SALVARE IL PROPRIO FUTURO. Alcuni tra voi insultano popoli e persone che nemmeno conoscono e che magari sono stati loro parenti.

E voi, proprio voi che fate i bulli e vi credete tanto fighi e intelligenti, non avete capito che QUANTI HANNO BISOGNO DEI VOSTRI ORMONI PER FARE SOLDI, SARANNO QUELLI CHE DOMANI VI COMANDERANNO usando tutti i mezzi, anche umiliando voi o la vostra famiglia; quanti di voi diffonderanno questo odio sociale e totalitario, li aiuteranno a vincere le elezioni, a togliervi i diritti per insediarsi nei posti migliori, lasciando a voi ed ai vostri figli solo la polvere (per non dire altro). Basta conoscere la storia italiana per rendersene conto.

Fare la cosa giusta è più facile: basta PENSARE con la propria testa, cambiare strada e provvedere al nostro ed al  vostro DOMANI, per cambiare la prospettiva di questo Paese in maniera razionale OGGI.

 

2020: Should I stay or should I go?

Da anni oramai, un sacco di gente fa dei viaggi pazzeschi per poter stare in Europa, aggrappandosi da ogni dove alle nostre coste, aeroporti e qualcuno sotto lo chassis di un Tir per finire purtroppo morto assiderato. E forse ci hanno visto lungo.

Per contro, la metà dell’Inghilterra ci abbandona, votando la famosa “brexit” attraverso cui, a quanto pare, ritroverà la propria “libertà” e se possibile la propria prosperità secondo il suo fautore, Boris Johnson, che non è un cantante rock, ma il faccione giocondo e terribile dell’emulo britannico di Trump .

Per ora, molto più modestamente, citando il WSI del 10.01.2020 rileviamo che: “secondo uno studio di Bloomberg Economics condotto da Dan Hanson,  il conto (per l’Inghilterra) a fine 2019, è stato pari a 170 miliardi di dollari di Pil in meno, e altri 70 si aggiungerebbero in questo 2020 in cui si vedrà finalmente ufficializzato il recesso del Regno Unito dall’Ue (…)”.

Ma c’è anche chi come  la Scozia, non volendo uscire dalla UE, vuole uscire a sua volta dall’ Inghilterra: non trovate tutto questo surreale?

E presi anche loro dalla fregola dell’abbandono, ora anche i reali per non farsi mancare nulla hanno la loro Brexit, anzi Megxit: Henry e Megan  gli sposini terribili della Corona Inglese, vogliono uscire dalla Royal Family per stabilirsi in Canada, che attraverso vari sondaggi sui quotidiani, ha già fatto trapelare una certa aria di avversità verso la coppia reale.

Sappiamo comunque che l’inossidabile Regina Elisabetta (la quale invece rimane felicemente a casa sua) ha concesso ad Henry  dal carattere perlomeno anticonformista, (ritratto in questa foto di  Damir Šagolj per la Reuters al suo matrimonio con Megan) di uscire dalla vita della Corona Inglese, ma non dai compiti ufficiali come Duca del Sussex


Damir Šagolj/Reuters
Viviamo in un mondo dove tutti vogliono divorziare da loro stessi, come la Spagna col caso della Cataluñia. Un esempio che ci riguarda da vicino, è l’anti-europeismo portato avanti dai leader delle destre di alcune nazioni europee compresa la nostra.

Non vedo da noi molta gente che cerca di guardare le vere ragioni di questi capi-popolo che cavalcano furiose e fotografatissime battaglie per smarcarsi dall’ Europa, o perlomeno non ho notato qualcuno che abbia voglia di calcolare le conseguenze pratiche di tutto questo dal punto di vista della democrazia interna degli Stati.

Siamo in balìa di individui che con un Twitt promettono un mondo migliore, ma a ben vedere, a mio giudizio si oppongono a un ordine sovranazionale che gli impedirebbe di farsi i propri affari in maniera indisturbata.

E non solo: isolerebbero i propri cittadini mettendoli di fatto in ostaggio in una posizione pericolosa, impedendo loro di potere adire a un potere superiore qualora non vedessero rispettati i propri sacrosanti diritti a casa loro.  Essi si vedrebbero inoltre privati anche di quegli aiuti economici di cui ad oggi hanno beneficiato, che hanno permesso a tante imprese fino ad allora senza credito o speranze, di poter competere commercialmente con altre imprese in ambienti internazionali.

Insomma l’Europa è fatta di stati e staterelli, non mi pare convenga a nessuno di questi di misurarsi né commercialmente e tanto meno, in casi estremi, militarmente, con giganti tipo Russia, Cina o Paesi Arabi.

Il mio istinto di conservazione mi spinge a sperare di restare a casa nostra e (perché no?) magari di poter contare su un futuro  esercito europeo e di future nazionali di calcio femminili e maschili .

Insomma non abbiamo bisogno di nuovi barbari distruttori, ma di costruttori oltre che di Pace, di ponti, autostrade e magari anche di case popolari.

©l’Assenzia

 

In ricordo di tutte le Piazze Fontana del Paese alla rovescia

Ieri a Palazzo Marino,  il Presidente Mattarella con il Sindaco Sala e il Consiglio comunale di Milano, hanno finalmente ridato voce alle vittime di Piazza Fontana ignorate scientemente dalle Istituzioni Italiane per 50 anni.

Sono contenta, mi sta bene: ma vogliamo fare anche Giustizia oltre alle chiacchere o no?

Ho smesso di credere alle favole dei partiti di questo Paese alla rovescia in età adulta, quando era troppo tardi anche per me.

Dopo le tante morti delle varie stragi, anche di Stato, che si sono susseguite dal 69 ad oggi, i nostri tribunali  hanno sostanzialmente fatto Ingiustizia, assolvendo in alcuni casi gli assassini e addebitando le spese legali alle vittime,  come nel caso appunto di Piazza Fontana, che Montanelli chiamava “la madre di tutte le stragi”.

Peppino Pinelli

In cinque istruttorie e otto processi, nessuno è riuscito a condannare i responsabili di quella strage, Freda e Ventura condannati per altri addebiti,  ma solo a riconoscere che fu compiuta da un gruppo eversivo dell’estrema destra.

Ma dove la vergogna ha raggiunto l’apoteosi, è nel calvario fatto passare alla famiglia di Peppino Pinelli, accusato ingiustamente della strage della Banca dell’agricoltura e volato giù da una finestra della Questura di Milano tra il 15 e il 16 dicembre 1969  con un “balzo felino” ma all’indietro per un “malore attivo” (così lo definì la difesa sbilenca e rocambolesca del Commissario capo Allegra) mentre era trattenuto ingiustamente e illegalmente da oltre  48 ore.

Quelli che ufficialmente lo detenevano, sono morti. Ma i funzionari del Viminale, quelli dei servizi che ora sappiamo essere stati parte attiva e  presenti all’interrogatorio e alla sua morte, sono ancora vivi? E  se sì, quando ci faranno la grazia di farci sapere com’è morto il Signor Pinelli?

Ma sopratutto : un risarcimento ai suoi superstiti e alle vittime innocenti del connivente  Stato Italiano,  non sarebbe palesemente dovuto? Cos’è, basta la stretta di mano e la pacca sulle spalle, alle nostre Istituzioni,  per dare un bel colpo di spugna e ignorarli per altri 150 anni?

L’unico risarcito dopo un’attesa di 42 anni,  è stato un superstite tignoso forse anche per mestiere, cassiere della Banca, il quale ha vinto un ricorso al Tribunale del lavoro di Imperia che ha condannato L’Inps e il Ministero dell’Interno a pagare oltre 500mila euro per i traumi seguiti  alle lesioni derivate dalla deflagrazione.

E questo dimostra che quando si vuole far Giustizia si fa  sul serio, e che  le vie dei Tribunali del Lavoro sono infinite, come pure i tempi dei risarcimenti.

©l’Assenzia