Il Blog de l’Assenzia

Il presidente dello stato libero di bananas

il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi


Ovvero come quattro cialtroni di politici reinventati, tra un mojito e una pajata riusciranno a buttare alle ortiche tutto il lavoro di una personalità internazionale che è riuscita, insieme a Conte, a convincere col proprio prestigio personale l’Europa a prestare all’Italia i soldi necessari a rattoppare i buchi che loro stessi hanno provocato in anni di inadempienza.


Le loro perdite di tempo, e soprattutto le loro spese e i loro squallidi intrighi li paghiamo noi, anche se ad alcuni di loro ci pensano i servizi segreti americani o i loro padroni di multinazionali; altri poi ne hanno fatti parecchi di guai e sono lì da svariate legislature.

E siccome ieri probabilmente i cosiddetti “grandi elettori”, non saranno riusciti a mettersi d’accordo con Draghi sulle poltrone di Governo da spartirsi una volta che lui fosse salito al Colle, se la sono presa a male ed hanno preso tempo dando il via alle solite schede bianche, alle “consultazioni” ed ai fiumi di dirette televisive piene di aspettative di un qualcosa di altamente fasullo e già scritto diluito dai giornalisti con chiacchere morte all’infinito tanto per allungare il brodo della trasmissione con la pubblicità. Non so dirvi quanto mi fa ridere vedere i loro inviati fuori da Montecitorio inseguire ogni volta il personaggio politico di turno spostandosi in branco come delle pecore assatanate armate di telecamere e microfoni. Ne ho visto qualcuno di questi personaggi diversamente politici che rispondeva direttamente dal suo scooter al direttore di un famoso TG bypassando l’intervistatrice che rimaneva col microfono a mezz’asta: qualcosa che per i miei gusti trovo davvero deprimente.

Oggi ho visto varie prime pagine di quotidiani accostare alla parola” smacco” la parola” presidente” e ho pensato a quante risate si faranno in Europa quando dovremo restituire tutti i soldi che i soliti mariuoli si ruberanno una volta che il garante del maxi-prestito verrà fatto fuori.
Intanto Letta chiede di chiudersi tutti insieme con gli alleati (mi toccherebbe virgolettare anche questi) “in conclave” (!) a pane e acqua (!!!) per trovare un nome condiviso … e dico io sarebbe ora facessero un po’ di penitenza con quello che si sono mangiati fino adesso …

Caro Presidente Draghi, Le conviene fuggire finché può: abbiamo la guerra alle porte dell’Europa, il paese reale che cade fisicamente a pezzi che lei dall’alto delle sue funzioni non può vedere, fa freddo e non possiamo nemmeno riscaldarci per via dell’aumento del prezzo del gas, gli ospedali collassano e gli immigrati affogano o muoiono in ipotermia. A Napoli ti chiedono ancora il pizzo come in tutto il Sud ed anche al Nord non ci sentiamo mica tanto bene. In Sicilia manca l’acqua e dalla Sardegna non arrivano notizie. I no-vax impestano tutti quanti e picchiano i sanitari senza pietà: insomma per dirlo in modo elegante è una camurria!
Il costo degli alimentari è lievitato come la pasta della pizza e l’unica crescita che vediamo è quella dei contratti a termine, che di solito durano due mesi persino per i bidelli. Siamo diventati un popolo di sostituti.


Fugga Draghi, mi dia retta. Con la sua pensione potrebbe fare il re del Portogallo o della Grecia … anzi no, meglio che non vi facciate vedere lì, sia lei che la Merkel … E poi fa freddo anche da quelle parti … No, mi dia retta, meglio restare a casa a fare il nonno: si rischia solo di litigare con la moglie invece che con i politicanti e con l’Europa facendo il presidente di uno stato di gente ridicola.

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Fuori Djokovic

Australia, Novak Djokovic espulso: respinto il ricorso. "Estremamente  deluso, rispetterò la sentenza". Atp: "Eventi deplorevoli, ma sconfitta per  il tennis" - Il Fatto Quotidiano
Novak Djokovic in una foto dal “Fatto Quotidiano” online

Ogni tanto nella vita possono succedere delle cose imprevedibili ed altre un po’ meno.

Quando poi si insiste troppo con argomentazioni inconsistenti per avere la meglio su qualcuno di solito si perde. Quando si arriva a mentire per avere un visto di ingresso di un paese importante come l’Australia facendosi sberleffi delle sue leggi sulla immigrazione (paese che al contrario dell’Europa, le difende e le fa rispettare in modo austero e incontestabile) il risultato atteso è il più ovvio: l’espulsione.

Anche ai grandi capioni può succedere di “giocare” con argomenti di interesse nazionale e umanitario come una pandemia mortale di Covid, anteponendo ad essa i propri interessi di natura molto meno nobile. L’Assenzia si è chiesta come mai, e non solo lei a quanto pare: ecco QUANTO SI GUADAGNA partecipando agli Australian Open 2022 secondo l’articolo del giornale Qui Finanza online

Novak Djokovic, smentito l'arresto. Festa dei tifosi a Melbourne
I tifosi serbi di Djokovic manifestano (da Sportal.it)

A parte gli ispirati deliri “neomelodici” del suo caro papà, i grotteschi caroselli dei suoi tifosi Serbi a Melbourne tutti rigorosamente senza mascherina ( video e articoli ripresi da eurosport ), non è successo molto: il campione, trasfigurato dalle dichiarazioni del presidente del suo paese Vucic in “martire” (di che cosa e di chi non si sa), ha sperimentato quello che succede ai richiedenti asilo nelle carceri australiane da anni. La legge vale per tutti, anche per chi come lui paga schiere di costosissimi avvocati per tenerlo fuori dai guai.

I guai però a volte li causiamo noi stessi, come in questo caso, con le nostre ipocrisie, facendo delle azioni poco etiche ed eleganti che provocano una serie di reazioni a catena non proprio florkloriche.

Mischiando il mito, lo sport e i no-vax , si innesca una miccia esplosiva incontrollabile nei vari movimenti attuali cavalcati da politici e gregari dei campioni o personaggi del momento per un loro tornaconto pecuniare. Come ha fatto Trump a Capitol Hill, o come fanno alcuni in Italia e altrove con altre motivazioni attraverso gli Ultras delle tifoserie di calcio, mascherando delinquenti abituali dietro le maglie dei club di serie A per procacciare e manovrare proseliti che influenzino le menti dei tifosi poco stabili. Queste folle diventano merce di scambio e pubblicità non proprio positiva ma comunque spendibile anche come ricatto verso gli stessi club .

A volte un po’ di cultura e buon senso salverebbe un campione dalle figuracce e dalla perdita di credibilità. Faccio un esempio: Maradona artista genio e sregolatezza del calcio internazionale, è passato alla storia insieme alle sue disavventure, droga, fisco e assassinio presunto o morte naturale compresa, il tutto pagato personalmente e a caro prezzo. Eppure è rimasto ancora un esempio intangibile di dignità sportiva e umana, che ci fa sognare e ci commuove ogni volta che guardiamo ogni sua singola rete segnata. Per quanto ci riguarda, anche tifando per altre squadre, nel nostro paese rimane il grande campione che è sempre stato e basta.

L’Australia che a rigore è quasi un paese di emigrati se non fosse per i suoi aborigeni, ha sempre accolto tanta gente, ma alle sue condizioni. Ha pagato come tutti noi un prezzo in vite umane altissimo a causa del Covid e prende la pandemia e i suoi cittadini in maggioranza ultra 40enni molto sul serio. Se vuoi entrarci, il peggiore dei modi è intraprendere una prova muscolare col suo governo. Chi gioca sporco, almeno nel campo australiano, è fuori.

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La folla criminale

Folla di persone Immagine gratis - Public Domain Pictures
Dawn Hudson
Licenza: CC0 Public Domain

(…) Su quali idee fondamentali si edificheranno le società che seguiranno alla nostra ? Lo ignoriamo ancora. Ma, fin da ora, si può prevedere che, nella loro organizzazione, esse avranno a che fare con una nuova potenza, ultima sovrana dell’età moderna: la potenza delle folle»
Gustave Le Bon, Lezione alla Salpêtrière, 1887


Nei loro saggi illustri studiosi del ‘900, antropologi tra cui lo stesso Le Bon, oltre a psichiatri e criminologi di chiara fama, hanno indagato in profondità meccanismi di fenomeni psicologici collettivi che si impossessano della folla manovrata dal carisma di uno o più personaggi che la agitano. Di queste letture illuminanti hanno beneficiato per loro tornaconto personaggi come Mussolini e Hitler in primis, che com’è noto riempivano le piazze durante le proprie deliranti enunciazioni .

Tornando ai giorni nostri, di queste “folle”, vorrei segnalarne solo alcuni esempi che hanno riguardato per vari motivi la nostra società degli ultimi due anni:

1.l’assalto degli zombie di Trump a Capitol Hill pilotato dall’ex presidente in persona durante le elezioni americane, che ha portato alla morte in diretta cinque persone, tra cui un poliziotto morto di infarto dopo essere stato colpito e aggredito con spray al peperoncino, massacrato dalla folla perché era uno dei pochi che stava lì solo per fare il suo mestiere … ed altri poliziotti che in seguito si sono suicidati

Assalto a Capitol Hill: il Novecento è davvero finito - Il Fatto Quotidiano
Foto dal Fatto Quotidiano

2.l’assalto e la distruzione della sede della CGIL di Roma, a opera di migliaia di individui tra neofascisti e no vax

I professori che hanno solidarizzato con i no-vax perché tacciono sull' assalto alla Cgil? | Globalist
Globalist

3. Le ultime aggressioni dei no vax ai sanitari degli ospedali di Ancona, Bologna e Mestre per fare solo cenno agli ultimi episodi di quest’anno senza allargare il discorso agli assalti ai pronto soccorso di altri ospedali nell’anno precedente…

No green pass, assalto all'Umberto I organizzato per liberare 41enne di  Viterbo – Corriere di Viterbo
Assalto all’Umberto I di Roma Corriere di Viterbo

4.La testata in diretta alla giornalista Selvaggia Lucarelli che stava facendo un servizio su una manifestazione no vax a Roma al Circo massimo.

Senza avventurarmi su un argomento per la cui trattazione scientifica non posseggo le competenze, (come pure riguardo ai vaccini Covid ed ai vaccini in generale) aggiungerei sommessamente un altro nuovo elemento che mi pare accomuni gli episodi enumerati, entrato in campo in epoca recente: la voglia di protagonismo del singolo e, a giudicare dalle immagini dei leader di queste folle in TV e sui social, l’urgenza quasi psichiatrica di comparire sui social e in TV sia per autocompiacimento sia per necessità onanistica di riscatto mediatico.

Come è già stato ampiamente spiegato e descritto nei vari saggi di inizio novecento, la folla nel suo delirio di onnipotenza, si sente rafforzata dalla consapevolezza di essere in quel momento una massa invincibile, ed è sicura per questo di godere di una specie di impunità, proprio come il “leone da tastiera” si nasconde dietro l’anonimato di Internet per trasformarsi in un odiatore seriale e stalker, personaggio comune miserabile e frustrato magistralmente descritto e interpretato dal nostro comico nazionale Crozza.

Maurizio Crozza è Napalm51: "L'incendio di Notre Dame è colpa di Greta  Thunberg" | L'HuffPost
foto da Huffington Post

Anche in tutti i casi sopra citati, il cittadino medio mimetizzato nella folla “de noantri” delle piazze italiane del 2021, autoproclamatosi “POPOLO”, mentre grida nei suoi slogan “LIBERTA’ LIBERTA’”, confida comunque che lo STATO, seppure apostrofato e ridicolizzato con tanto odio nei profili delle pagine social, non lo toccherà o in caso contrario se lo fermerà, lo rilascerà immediatamente. Perché questo signore il giorno dopo aver partecipato alla sua bella manifestazione magari calzando le Nike nuove di pacca e il suo bel foulard in spregio alla mascherina, in una situazione di assoluta normalità sa benissimo di essere libero, almeno in Italia, di fare ciò che vuole, visto che anche i delinquenti veri lo sanno, e ne approfittano arrivando persino dall’estero per delinquere.

Egli proprio come loro, conta ed ha sempre contato sulle garanzie democratiche, ha sempre contato sulla polizia che arriva in situazioni di pericolo (anche se a volte in ritardo), ha sempre contato sui medici delle ASL che salvano le vite gratis e a tutti, sui servizi e le vituperate istituzioni…

Al contrario, questa stessa folla COSI’ ITALIANA, così “PATRIOTTICA”, non l’ho mai vista manifestare con la stessa fermezza contro la Mafia e la voracità dei politici mafiosi, che pure hanno infestato di corruzione e violenza il nostro paese e sono più di 60 anni che lo manovrano a loro piacimento, condannando il nostro sud all’arretratezza e alla fame… non ho mai visto queste folle inferocite recarsi nei maxi processi o sotto le case dei mafiosi per fare giustizia dopo le morti del Generale Dalla Chiesa, dei Dottori Falcone e Borsellino ad esempio. Non li ho mai visti così inferociti nemmeno dopo che i mafiosi avevano sciolto nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo, e una icona del vero coraggio, della vera “LIBERTA’” (lei sì!) e della nostra democrazia come la Signora Lea Garofalo.

Negli Stati Uniti, A Capitol Hill molti tra i protagonisti che hanno guidato il suddetto assalto, hanno chiesto scusa pubblicamente per aver disonorato la patria e la bandiera.

Da noi furbescamente, alcuni capetti no vax tatuati e capelluti guru patrioti dell’ultima ora, si sono invece dissociati (via TV nazionale naturalmente) dai neo fascisti che hanno attaccato la sede del sindacato CGIL.

Personalmente mi vien da pensare che allora qui nel “Bel Paese” dai tempi di Dante Alighieri non sia cambiato nulla; e che più che di folla si debba parlare della “foia” del “BRANCO” ovvero della pusillaminità dei singoli, i quali dopo essersi sfogati ed aver provocato un disastro, si smarcano velocemente dalla folla per ripulirsi la faccia e la fedina e tornarsene a casa al calduccio come se non fosse successo niente.

Quindi dopo l’istinto criminale che contagia la folla come un virus facendone salire la febbre, la vigliaccheria nostrana agisce su di essa come un calmante trasferendosi dal collettivo alla singola persona, rivelando sotto la luce della realtà di tutti i giorni, la nudità meschina dell’individuo che nasconde la propria responsabilità sotto la coltre della moltitudine come si fa con la polvere sotto i tappeti, mostrando a tutti noi in maniera crudele e beffarda, la povera e banale essenza mortale del finto patriota all’italiana.

©L’Assenzia

La guerra dei volantini

foto da interno supermercato Wallmart

Oramai i supermercati non vendono prodotti, ma slogan pubblicitari.

Nei loro volantini creano l’aspettativa del risparmio al consumatore stanco e assuefatto allo status quo, trascurando la qualità. Forse perchè non è più la qualità la leva su cui agire per creare profitto.

Andando per supermermercati a Milano come nell’hinterland, ho sempre la sensazione di camminare per le corsie dello stesso punto vendita, pur essendomi spostata nello spazio-tempo.

La politica dei prezzi, anzi degli sconti poi, sfiora il ridicolo, tanto che almeno a me, capita di ricordare lo sconto su un certo articolo piuttosto che il prezzo di vendita.

Inoltre anche il supermmarket in un certo senso, è diventato “social”. Ricordo qualche anno fa, che su qualche sito internet avevano descritto alcuni Esselunga della città di Milano, come mete sicure di “cuccaggio” e addirittura qualcuno ci aveva trovato l’anima gemella senza nemmeno chiedere lo sconto, insomma era compresa nel prezzo.


foto da interno supermercato Wallmart

Ebbene sì, il supermarket fa parte della nostra vita di cittadini ed anche di paesani, visto che i grossi gruppi tendono sempre di più ad approfittare (loro sì) dello sconto sull’affitto che i comuni applicano alle aree depresse.

Anche la nostra vita dunque è “scontata” e banale, assimilata ai mille prodotti senza qualità delle grosse catene di distribuzione. Siamo diventati anche noi merce da mercato: venduti dai politici che usano i nostri bisogni primari come campo di battaglia elettorale, dai giornalisti per lavorare sui nostri scandali e portare qualche soldo a casa con la pubblicità, dagli imprenditori per sfruttarci sul lavoro che ci serve per andare a fare la spesa e dai supermercati per venderci roba marcia e in scadenza che comprano alle aste alimentari.

Insomma l’intero ciclo produttivo del profitto capitalista si fonda sul consumatore, che consapevole o inconsapevole, si lascia trascinare in un gioco masochista che a poco a poco è penetrato nella nostra vita di esseri umani, deturpandone la natura.

© l’Assenzia

La Capitol Hill de noiantri (leggi: assalto alla CGIL di Roma)

Il tentativo (riuscito) di alcuni esponenti della Lega e di FdI di soffiare sulla brace del fascismo italiano per un proprio tornaconto elettorale, con dichiarazioni e prese di posizione sul green-pass,  ha sortito l’effetto desiderato nella manifestazione del 9 ottobre 21 a Roma No-vax. L’estrema destra si è risvegliata impossessandosi dei loro cartelli, e organizzando gli squadristi e la gente esaurita dalla crisi e in cerca di riscatto mediatico, a cui ha lavato sapientemente il cervello sui social. Queste sarebbero le soluzioni politiche di chi oggi siede in parlamento.

Dietro gli striscioni dei No-Vax c’erano anche squadristi pregiudicati riconosciuti dalle nostre forze dell’ordine, gente organizzata in assetto di guerriglia. Ma visto che i partecipanti al corteo, idealmente avrebbero dovuto essere piccoli imprenditori contro il green pass e la ”dittatura sanitaria”, gente di destra sì, ma pur sempre lavoratori dissenzienti, gli stessi dovrebbero spiegare come è potuta succedere una cosa del genere. Non lo chiederei agli squadristi, ma alle “brave persone” che erano al loro fianco. Forse la vulgata più frequente tra i piccoli imprenditori italiani e alcuni ristoratori delusi e tartassati, che spiegherebbe tutto questo odio violento contro la CGIL, è quella che il sindacato abbia rovinato l’Italia, soprattutto perché al proprio operaio bisogna pagare le ferie e i contributi ed ora anche il tampone (cosa che se la gente si vaccinasse invece verrebbe paradossalmente by-passata)

Io penso che se TUTTI i ristoratori e gli esercenti agissero compatti sul green pass, esigendo l’esibizione del certificato per tutti , non perderebbero clienti e si eviterebbero altre spese. E da parte sua lo Stato, dovrebbe provvedere rifornendo le partite IVA di lettori di qrcode o di applicazioni dedicate e sicure che il cliente dell’esercente stesso potesse usare, come si fa negli aereoporti con le carte d’imbarco, per evitare di dover assumere altro personale.

La nostra Costituzione (l’art. 117 primo comma) stabilisce poi, che sia la legislazione statale sia quella regionale devono svolgersi nel rispetto dei vincoli comunitari e che quindi non si può fare come ci pare.

La sottoscritta in un ristorante in Francia si è vista richiedere dall’addetto all’entrata il Green pass, ha pranzato (molto bene) nel rispetto del distanziamento di 1 metro e delle norme anti-covid in una sala piena di clienti, con la gente che faceva la coda per entrare. Non ha spaccato i tavolini, non ha preso a pugni il proprietario e men che meno gli è sembrata una cosa irrispettosa. Anzi, si è goduta il pasto a un prezzo ottimo a base di pesce fresco e vinello della casa: stava così bene che le sembrava di stare a Bari.

Portece n’antro litro

A parte la gente che si cura dal Covid su Internet per poi finire al crematorio, gira di tutto sulla rete ed i più manipolati e sprovveduti sono sicura siano persone anche in buona fede. Un’altra credenza stupefacente (nel vero senso della parola) con cui ancora si lava il cervello alla gente è quello che bisogna uscire dall’EURO e stampare moneta per diventare tutti più ricchi, la quale cosa stranamente oggi passa in sordina per via dei finanziamenti europei, ma che alle prossima occasione, vedrete tornerà di moda come il ponte sullo stretto.


A Giugno 2021, ho sentito parlare l’On. Meloni di tracciamento di Stato attraverso il green pass: ma vi convince davvero questa argomentazione?
Come mai cari miei internauti, vi fate tracciare senza fiatare dalla qualunque applicazione e che rivende i vostri dati mentre vi scranna dalla testa ai piedi come entrate nel sito? (Google vi manda anche il resoconto del tracciamento a fine mese e l’algoritmo di Amazon intercetta anche i vostri desideri nascosti) Ed a proposito di ristoranti vi fate tracciare da Glovo, Just eat eccetera, e quando si parla della nostra Salute, del NOSTRO Stato democratico che vi lascia liberi anche di ammazzare di botte la gente alle manifestazioni, vi ribellate come se viveste in Cina o in Corea del Sud?

Prossimamente ci traccerà persino la TV e qui si parla dell’aria fritta! Sono anni che anche i siti dei politici fanno lead generation e tracciano a tutto spiano senza che ce ne accorgiamo.

Lo vedete da voi che qualcosa non torna in tutto questo? Lo capite o no che i soldi dell’Europa fanno gola a tutti e che l’unico modo per riuscire a metterci le mani sopra è destabilizzare il Paese?

Penso dovremmo tornare tutti a ragionare sulle cose e sulle persone, nel merito …  e soprattutto capire che, come la storia insegna, non saranno certo i politici del momento a risolvere i nostri problemi, ma le nostre decisioni, i nostri comportamenti, le scelte personali e sopratutto gli strumenti democratici esistenti che vanno usati efficacemente ed al più presto da persone oneste e competenti.

©l’Assenzia

La pioggia sporca del nostro scontento

Banski

Ogni tanto faccio il giro dei giornali di alcuni Paesi del mondo che conosco, e rilevo problemi simili se non uguali: pandemie, catastrofi naturali, emigrazione, femminicidi, disoccupazione … più si va al Sud del mondo e più si accentuano mentre il numero degli strumenti necessari per affrontarli, per alcuni, diventa inversamente proporzionale. Anche le mode e le parole d’ordine sono le stesse.
I giornali vendono pubblicità e promuovono o condannano politici e tuttologi, facendo di tutto un business, persino della pandemia che per il loro mestiere è stata una manna dal cielo.

Intanto chi comanda davvero il mondo intero sono le grosse multinazionali, che dovranno manovrarli: i padroni di queste stanno ben nascosti senza mostrarsi mai al popolino dei “consumatori”, sempre più consumato dai debiti e dalla frustrazione.

In questa specie di condominio triste e globale, ciascun governo sembra sia sempre intento a definire onanisticamente la propria maggioranza e a combattere l’opposizione e viceversa che a sistemare le cose, mentre la pioggia sporca di un mondo esausto e inquinato bagna un po’ tutti, rivelando la bruttezza della razza umana che incendia i suoi alberi e annega i suoi poveri animali nel fango e nella plastica.

E’ una pioggia che arriva da lontano e prima o poi bagnerà anche coloro che hanno l’asso pigliatutto in mano, quelli furbi, con l’ombrello d’oro. Quelli che pensano che tanto loro avranno sempre i soldi per salvarsi. Ma già la pandemia ha insegnato che tanto all’altro mondo si va senza tasche e che non porteremo nulla di là, se non la nostra coscienza sporca, come la pioggia che viene da lontano.

@L’Assenzia

Non chiamatela “Democrazia”

Bansky, Ipocrisia americana


L’America. I suoi furbi presidenti sono stati e sono i colonizzatori moderni. Da 70 anni a questa parte, insieme ai loro alleati Inglesi hanno vinto la II° guerra mondiale, dove l’Italia che è risultata sconfitta, é stata da loro gentilmente confiscata, permettendole di diventare serva.
Eppure a ragion veduta dobbiamo solo ringraziare tutti quei soldati americani che insieme a quelli russi e inglesi hanno difeso e liberato la nostra gente e il popolo ebraico dagli odiosi nazisti.

Ma anche ammettendo questa evidenza, nulla dava ai loro presidenti il diritto di comandare a casa nostra. In Italia solo il presidente Bettino Craxi e i nostri Carabinieri ebbero il fegato di opporsi al loro strapotere, aprendo la crisi diplomatica di Sigonella per fare rispettare la Legge Italiana contro Reagan e i suoi marines.

In Giappone, nel 1945 rispondendo all’attacco aereo di Pearl Harbour, a fronte di 2500 soldati americani morti, uccisero 200.000 civili inermi, senza contare i feriti, sganciando su Nakasaki e Hiroshima due belle bombe atomiche su ordine del loro presidente. In seguito, non contenti, nel ‘46 condussero  esperimenti atomici nell’Atollo di Bikini esponendo gli abitanti delle Isole Marshall (poi parzialmente rimborsati) ai danni collaterali della forte esposizione a radiazioni. Ma anche la “democraticissima” Francia  faceva i suoi bravi esperimenti nell’Oceano Pacifico, provocando danni incalcolabili all’eco sistema nell’indifferenza assoluta del mondo intero e quindi sembra, come si suol dire, che tutto il mondo sia un paese. Non so poi se abbiano mai ripagato nessuno.

Insomma: nel G7 il paese più pulito ha la rogna

La maggioranza del popolo americano, forse ingenuamente influenzato dai propri “esportatori di democrazia”, si è trasformato molto spesso in una macchina da guerra. Bellicosi presidenti come ad esempio Harry Truman,  hanno trascinato  la loro popolazione in conflitti sanguinosi con la scusa della minaccia comunista.

Rimpolpavano le perdite nell’esercito, plagiando i loro giovani ingenui con la  propaganda bellica dei film di Hollywood : si arruolavano convinti di andare a fare gli eroi, e poi tornavano a casa menomati e deturpati nel corpo e nell’anima, come dopo l’inutile e sanguinosa  Guerra di Corea che stava per provocare un altro conflitto mondiale.

Col Maccartismo fu organizzata una massiccia caccia alle streghe che bollava  come “comunisti” i registi e gli intellettuali pensanti che tentavano di smascherare la fabbrica della paura
messa in moto per il controllo delle masse dall’amministrazione Truman, che metteva sotto osservazione attraverso i servizi segreti, chiunque potesse influenzare il pubblico e finirono per spiare persino Einstein, già sfuggito a suo tempo ai nazisti!

Questi “campioni di Democrazia” con Richard Nixon prima in Vietnam che spedì a morire circa 33.000 americani in una guerra persa, e anni dopo con George Bush jr.,  hanno provocato guerre inutili nel nome del dio denaro,  come in Iraq, facendo fuori i dittatori autoctoni con la diffusione di false accuse di fantomatiche preparazione di armi di distruzione di massa, al mero scopo di appropriarsi dei loro giacimenti di petrolio, attraverso le  famigerate 7 sorelle , come le definì ironicamente il compianto dott. Enrico Mattei

I politici che si sono succeduti in questa grande nazione , hanno corrotto i governi di mezzo mondo: è provato dalla storia che quelli sudamericani lo sono stati quasi tutti tranne Cuba; alcuni italiani anche (scandalo Lockeed), africani e chissà quanti altri per controllarne l’economia. Con la scusa della loro supremazia bellica, le loro multinazionali hanno svaligiato e continuano a svaligiare il nostro arsenale commerciale europeo, pagando tasse ridicole… ma lo abbiamo permesso noi come pure con la Cina .

Se togli l’identità a un popolo ne controlli la massa.

Con la loro “TV spazzatura”attraverso l’impero dei “format”e dei “commercial,  ed ora con le piattaforme internet, hanno lavato il cervello a mezzo mondo e controllando la nostra televisione, hanno cambiato il nostro modo di pensare e di vivere; ma non l’hanno migliorato, l’hanno fatto arretrare di mezzo secolo almeno. I nostri giovani sono quasi tutti rimbambiti diventando le loro brutte fotocopie, scarpe comprese. Fanno l’amore col cellulare  e comunicano attraverso le varie applicazioni mangiando cibo spazzatura che li porta a sfidare la legge di gravità.

Insomma dal 2001 ad oggi , con Bush prima e con Obama poi fino a Trump, la situazione in cui ci hanno coinvolto a vari livelli in quanto alleati, fa pagare caro il prezzo umano dei loro fallimenti persino a noi.

Ma soprattutto fa pagare un prezzo altissimo ai poveri civili Afghani, che nell’aeroporto di Kabul,  in uno spettacolo desolante, si dibattevano come pesci senz’acqua per riuscire a salire sugli aerei della libertà.

Bansky, Dreams cancelled

Ma perché gli Afghani stessi non hanno voluto combattere per difendere i propri diritti nel loro stesso paese? Perché invece di difendere la loro libertà, non si oppongono e scappano altrove? Perché aspettano sempre che qualcun altro li vada a liberare? Come mai un esercito addestrato in tanti anni dagi occidentali, ha ceduto così rapidamente ai T.?

Dalla parte del presidente Biden.

Non sono così intelligente da avere tutte le risposte, ma la mia idea è che anche questa volta, le armi occidentali di persuasione di massa,  non siano riuscite a penetrare  nel tessuto culturale islamico della religione, che forma l’identità antica e profonda del Medio Oriente, il quale ha una voglia matta di riscatto dall’occidente che l’ ha sempre sottostimato. Queste tribù che si sono appropriate del paese ed esibiscono le armi americane di cui si sono troppo facilmente impadroniti, avranno al loro interno anche i futuri padroni del popolo Afghano, che faranno affari con Russia e Cina e ruberanno ai loro connazionali terre e case esattamente come gli invasori Americani. Attraverso l’ odio, riusciranno  persino a giustificare la barbarie delle teste mozzate, la furia iconoclasta e la vergogna del genocidio perpetrato ai danni del loro stesso popolo nel nome di qualcosa che oramai sfugge a qualunque comprensione .

Ma come ha detto giustamente Biden, che ha dovuto chiudere l’imbarazzante sipario su un assedio straniero ventennale, in un paese a forte connotazione tribale ”esportare” la democrazia, quasi fosse stata una merce da vendere un tanto al chilo,  era un obiettivo semplicemente ridicolo.

E, aggiungo io,  oltre al controllo geografico di un avamposto ai confini con  la  Cina e più a nord con la Russia, era anche la foglia di fico dietro cui nascondere l’interesse famelico delle produzioni di oppio per approvvigionare la loro industria medica. E con le terre rare di cui l’Afganistan è a quanto si dice molto ricco, colmare la crisi di approvvigionamento della loro industria tecnologica.

Eppure la mia speranza è che un presidente come Biden, che ha avuto il coraggio di dire basta alla guerra a qualunque costo e la sua Vice Presidente che porta avanti le battaglie per i diritti civili del popolo americano, cambino la testa e il destino di questa America.

Ognuno a casa sua! Difendere il bene comune!

Spero che  tutti noi, Italia compresa, impariamo la lezione di questi ultimi 70 anni rendendoci conto che  la guerra è un lupo famelico che avrà sempre bisogno di mangiare e bisogna starne alla larga.

Le guerre le causano soprattutto le lobby industriali con interessi privati, che fanno eleggere i loro politici prezzolati per manovrare il mercato a loro piacimento, mandando a morire i nostri giovani per ingrassare unicamente le loro natiche.

 Un Paese che non produce da sé le sue ricchezze e le ruba agli altri, è destinato al fallimento e alla inesorabile estinzione della propria cultura.

Le uniche guerre che vale pena di combattere sono solo 3:

1)contro la fame 2) contro la violenza 3) contro l’ignoranza

© l’Assenzia

Non è un’ Europa per maschi

Tre donne alla guida dell'Europa, Casellati: «Un traguardo storico»
Lagarde, Merkel e Von der Leyen


Dal 2005 ad oggi in Italia abbiamo assistito a 8 cambi di governo e più o meno altrettanti presidenti del consiglio, casualmente tutti maschi. Viceversa in Germania dallo stesso anno, una grande donna è rimasta sempre al suo posto: il Cancelliere Federale Angela Merkel, terza carica dello Stato Tedesco e Capo del Governo.
Ora la signora Merkel lascerà la sua carica e quando la sua poltrona sarà vacante, in Europa avremo il temutissimo “vuoto di Leadership” e già comincia a mancarci un po’.

Viceversa a casa nostra sono quasi certa che quasi nessuno di noi italiani avrà nostalgia che ne so, di un Monti oppure di un Renzi: io addirittura non ricordo nemmeno cos’ha fatto Letta! Di Renzi ricordo solo le slide e il disastro del Job act! E quante risate ci siamo fatti con Crozza su di lui!

Merkel è la dimostrazione che non bisogna essere maschi per essere rispettati e dare stabilità al proprio paese.

Nonostante noi donne continuiamo ad essere disprezzate e dileggiate come “genere”, alla comunità Europea persone come la Von der Leyen e la Lagarde stanno guidando addirittura la riconversione green di 27 paesi, compreso il proprio.

E se non fosse stato per loro, la nostra Italietta coi nostri politici da varietà, non si sarebbe certo salvata dalla pandemia e dalla crisi economica. Se anche noi donne italiane ne prendessimo coscienza, e la smettessimo di votare usando gli ormoni al posto del cervello, sono sicura che riusciremmo a individuare tante brave dirigenti che potrebbero guidare le proprie regioni cercando anche di prendere esempio da chi già sta facendo bene a casa propria, senza ispirarsi alle ricette astruse dettate dal partito o dal movimento di turno.

Mani del burattinaio, 1929 da Tina Modotti
foto di Tina Modotti

E’ urgente cambiare mentalità. La nostra cultura deve fare un passo avanti e restituire dignità al genere femminile, riscrivendo i libri di storia. E siamo proprio noi donne a dover cominciare a farlo, per non fare arretrare le nostre figlie e nipoti nel medioevo dell’idiozia di genere.

©l’Assenzia

Racconto di Domenica.

Cara lettrice, caro lettore di blog inopportuni e invisibili come il mio. E’ molto tempo che non scrivo, perché per vivere e pagare anche questo spazio mantenendolo al riparo dalla pubblicità, devo fare dei lavori umili, che mi diano da mangiare e uno stipendio (quasi) sicuro, possibilmente non a contatto diretto con i capetti di turno. Alla fine della giornata, non mi restano nemmeno quelle energie che permettono a un essere umano  di tenere gli occhi aperti.

Al mattino la mia sveglia è puntata alle 5, colazione e preparazione del mio povero pranzo al sacco. Ore 6 esco di casa, e con la mia vecchia bici che piova o tiri vento, raggiungo la stazione del mio paese.

In treno poi, confusa con una folla semi addormentata di gente stanca dal giorno prima quanto me, penso con rimpianto al perché io non abbia mai intrapreso la carriera politica, visto che li stipendiamo lautamente  per dire panzane colossali e non fare assolutamente nulla se non esibirsi a volte in Parlamento su Rai 3 nelle vesti di indignati di non si sa più che cosa, oppure ogni sera in un Talk show su un canale sempre diverso. E mi rispondo che non volevo padroni che mi manovrassero;  intanto prima di addormentarmi sul sedile del mio trenino,  mi risuona nella testa, la Bachianas Brasileiras, No. 2 di Villa Lobos.

Alla sera , dopo 8 ore di duro lavoro e quasi mutismo,  mi aspettano 20 minuti di metrò, 15 in media di permanenza in stazione e 40 di treno (che se arriva come quasi sempre in ritardo diventano a volte il doppio). Ne approfitto per rileggere i classici del teatro italiano e, sfogliando le pagine con le mani indolenzite, mi ritrovo ad  incazzarmi sistematicamente scoprendo quanto poi in Italia negli anni 30, pur essendo dei geni, si potessero odiare le donne e ricevere contestualmente anche dei premi Nobel.

A coronamento della giornata, dopo la doccia, la lavatrice d’ordinanza e la cena frugale, alle 21 circa sono già in catalessi sul divano senza nemmeno il tempo per una santa digestione.

Inutile dirti che quando alle 2 del mattino mi sveglio di soprassalto con la tv a tutto volume, a seguire le inserzioni pubblicitarie, c’è sempre la replica di un programma dove un politico di qualunque colore e tendenza, strombazza vomitando (indignato) il vocione critico sull’alleato o il rivale di turno, poco importa ormai se al TG o in un programma di cucina. L’importante per il politico è la performance dell’esibizione, non il luogo. Per capire di chi si tratta mi basta guardare le pubblicità che lo hanno preceduto.

L’alienazione intanto, come un corvo nero, svolazza sulla mia testa nel tragitto dal divano alla camera da letto, e ghermisce questo povero corpo vecchio e stanco, senza più regole e desideri, col futuro rinchiuso in un armadio insieme ai vecchi incanti, sotto ai vestiti invecchiati senza essere mai stati usati.

Ma poi, come inaspettata, arriva la Domenica, il giorno colorato d’azzurro, il giorno che mi spinge a fare un ragù e a bere un po’ di vino. Quello in cui mi ritrovo a sognare ancora, a pregare ancora e a guardare il cielo. Il giorno di tutte le lotterie. Il giorno di festa di tutti i poveracci , il giorno della speranza. Il giorno più corto della settimana a cui mi aggrappo con tutte le forze per non far sì che svanisca nel nulla. In cui mi ritrovo a scrivere su questa pagina per non permettere che la stanchezza cancelli anche questo dalla mia esistenza.

@Domenica

Il ritorno di Tutankhamon: dalla tomba a Palazzo Chigi

Il nostro è un Paese pieno di contraddizioni si sa, siamo divisi in due Nord e Sud , uno chiamato la locomotiva d’Italia e l’altro trascinato sempre più in basso dall’arretratezza e dalla corruzione.

E se in parte negli ultimi 30anni, ci siamo riscattati sfornando brillanti scienziati (tutti trasferiti all’estero) e formidabili astronauti come Samanta Cristoforetti e Parmisano, in Tv e in teatro si avvicendano senza soluzione le solite vecchie cariatidi più cadenti che decadenti che non cito per noja. Sembra di vivere nella “Città degli immortali” di Borges (El Aleph)

E mentre Elon Musk programma il cervello degli esseri umani con i microchip (su cui sorvolo perché mi ha turbato parecchio), la nostra politica da destra a sinistra suona la fanfara per adunare un esercito di zombie a fare numero (come ad esempio Albertini che vorrebbe ricandidarsi a Milano come sindaco).

Le donne italiane continuano ad essere l’altra metà del nulla (da sterminare vista la recrudescenza dei femminicidi), in un cielo sempre più maschilista e inviso. La prova? Aprite una qualsiasi prima pagina dei giornali online e vedrete in primo piano le foto degli uomini intenti a comandare e le donne “impiegate del governo” relegate alla fine della pagina oppure in cronaca implicate in storie raccapriccianti.

L’unica forza politica che avrebbe potuto davvero cambiare le cose era il M5s, ma è stata fatta fuori senza pietà dal comico che l’ha fondata, Beppe Grillo, riazzerandola e riportandola allo schema dei partiti tradizionali. Ha preso in giro migliaia di elettori facendoli votare su una piattaforma che a quanto pare contava meno di zero, visto che le decisioni le ha prese sempre e solo lui e i suoi galoppini con smania di protagonismo. Transfuga inclusi.

Pertanto vorrei fare un appello: caro signor Elon Musk, può prestare al popolo italiano qualche tonnellata di Neuralink da piantare nel cervello dei suoi politici, per programmarli ad andare in pensione a giocare a Pong invece che a riciclarsi? Gliene saremmo davvero grati, almeno potremo (si spera) in un futuro liberarci di loro e della pletora di riciclati nelle istituzioni pubbliche, Tv compresa.

Potremo finalmente avere dei giovani (veri, non rifatti) alla guida di un Paese che se vuole davvero risollevarsi deve cambiare rotta ed etica, integrando le persone invece di emarginare e restituendo alle donne la metà di un’Italia che spetta loro di diritto.

©l’Assenzia