Il Blog de l’Assenzia

Prigionieri della manipolazione

dipinto di Amy Casey

Siamo prigionieri delle fazioni politiche che si fronteggiano per questioni di potere, non certo per difendere i poveri italiani che tirano avanti la carretta per pagargli lo stipendio.

Abbiamo tutti assistito alla sceneggiata del deputato (diversamente laureato, che si traveste da Minnie) del governo di destra, il quale, in maniera sgrammaticata e CHIARAMENTE pilotata, sbandierando documenti sensibili gentilmente forniti dal suo coinquilino, accusava istericamente i deputati della sinistra di stare con i bombaroli e i mafiosi, perché erano andati in carcere a trovare un detenuto anarchico che stava facendo lo sciopero della fame per constatarne lo stato di salute. Una pratica consolidata d’altronde anche nella storia parlamentare italiana.

Sembrava di stare sul set di un film di Almodovar più che alla Camera dei deputati.

D’altro canto la storia di questi deputati di sinistra, che “obbediscono” al suggerimento di questo detenuto che dice loro di andare a parlare anche con i mafiosi sottoposti allo stesso regime carcerario del “41 bis” per abolirlo, è qualcosa da non credere, è una cosa di una stupidità disarmante: anche un bambino si ricorda che i mafiosi nella trattativa Stato-Mafia volevano togliere il “41 bis”: cosa ci voleva a capire che i Mafiosi stavano per strumentalizzare il romanticismo anarchico al fine di creare il movimento di opinione manipolando i giovani anarchici maccaroni? Come si sa, questi sono contro la galera per principio perché, anche se non ne capiscono il senso, l’anarchia è la loro specie di religione. Un principio anacronistico e quanto mai assurdo visto che vorrebbero fare uscire di galera anche i mostri camorristi, ndranghetisti e mafiosi.

Il povero Dott. Falcone si starà rivoltando nella tomba, visto che è stato pensato da lui e da altri magistrati che hanno combattuto la mafia fino a rimetterci la vita. Non si capisce se questi deputati di sinistra ci sono o ci fanno. Se cercavano un modo per alienarsi ulteriormente i voti della gente ci sono riusciti. La destra per contro ribaltando la realtà è riuscita a cavalcare la tigre e a portare acqua al suo mulino.

Adesso tocca a noi votare: spero che alle urne la gente si faccia un esame di coscienza e non si faccia prendere ulteriormente per il naso.

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Le parole che mi porto dentro

décrypt' art. Infinity Mirror Room fireflies on the water
“Infinity mirror room” Yayoi Kusama

E’ un giorno come tutti gli altri giorni.

Ti alzi quasi rantolando, vai in bagno e passi davanti al solito specchio, poi ci ripassi e ti riguardi come se non l’avessi mai visto, perplessa e preoccupata. Eppure sì, sei proprio tu lì dentro.

Nello specchio c’è scritto 2023 e c’é una signora anziana che ti sta guardando.

Cerchi di ricordare la tua vera identità, ma non hai il ricordo degli specchi precedenti, non ricordi cosa indossavi solo l’anno prima e da quante personalità sei dovuta  passare per arrivare ad essere quella signora coi capelli bianchi che si è installata nello specchio del bagno di casa tua, proprio l’ultimo giorno dell’anno.

Non ricordi quante parole importanti hai detto, quanti giuramenti hai fatto, quanti vestiti e opinioni hai cambiato davanti agli specchi. Allora cerchi la musica che ascoltavi quando avevi 15 anni per capire da dove eri partita; la trovi, la ascolti ma non ti sembra più così affascinante, anzi ti lascia completamente indifferente.

Cerchi quelle parole che ti porti dentro e che non sei mai riuscita ad esprimere in tutta una vita e pensi di farlo nell’anno che verrà. Ma poi pensi che saranno troppo vecchie anche solo per un giorno.

Meglio sarebbe non fare più propositi per il nuovo anno perché  basta vivere nel miglior modo possibile e godersi dignitosamente il proprio tempo, cercando di stare in pace.

Perché il tempo è potente, più forte di noi e passa ogni santo giorno sulla nostra vita come il vento sulla sabbia.

Perché ogni giorno siamo dei debuttanti in un certo senso e non c’è cosa più bella che salire sul palcoscenico di una nuova giornata.

E’ partito il “chi è di scena” per il 2023, state pronti.

Buon anno nuovo dalla vecchia 

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Enrico Mattei

File:Enrico Mattei.png - Wikipedia
Enrico Mattei

E’ stato citato in questi giorni intestandogli un piano energetico, da qualcuno che si definisce “patriota”.

Ma lui che sicuramente patriota lo è stato coi fatti durante la seconda guerra mondiale, era sul campo avverso di chi oggi si dichiara tale.

Da bravo italiano se oggi fosse ancora tra noi, forse ci avrebbe ancora una volta tirato fuori dai guai, anche se era uno di quelli che i guai se li andava a cercare: sto parlando del dottor Enrico Mattei.

Un gigante, fondatore e presidente di Eni e Metanopoli, genio e sregolatezza dell’imprenditoria Italiana uno capace di fare entrare l’Italia a gamba tesa nel mercato medio orientale dell’energia dialogando con l’Egitto, facendo società con la Persia e incoraggiando la resistenza algerina ad emanciparsi dal colonialismo francese, al fine di trarne un profitto nei futuri contratti dell’approvvigionamento energetico con il decimo produttore al mondo di gas naturale e il sedicesimo di petrolio . Un altro Patriota che aveva avuto il presagio del futuro.

Ma Mattei sarebbe stato capace oggi di tenere testa agli interessi famelici di Russi, Cinesi e Americani nello scacchiere globale, dove noi Italiani siamo diventati solo delle pedine attaccate disperatamente alle sanzioni delle banche europee e alla bandiera stelle e strisce? La risposta è incerta, ma mi sento di scommettere che sicuramente avrebbe tentato perché lui sì, aveva una una “visione” di come avrebbe dovuto rendere indipendente il proprio Paese. Sapeva quello che faceva.

Uno come lui aveva la stoffa per guidarci alla transizione ecologica dal momento che non ebbe nemmeno paura di mettersi contro quelle che battezzò come “le 7 sorelle” (le 7 multinazionali del petrolio americane, inglesi e olandesi che facevano cartello e che tanti danni fecero anche in seguito con la guerra del Golfo), a cui poi qualche buon siciliano nel ‘62 fece il piacere di toglierlo di mezzo, mettendo a Mattei una bomba sull’aereo che avrebbe dovuto riportarlo a Linate di ritorno da Catania.

Le vite come la sua, queste vite importanti, queste vite così brillanti, sono state spese con determinazione e coraggio nel nome del bene comune. Nel nome del nostro, bene comune. Col loro patriottismo genuino hanno fatto da contrappunto operoso alle vite mediocri dei criminali che le hanno eliminate.

Anche se sono sempre le vite mediocri che sopravvivono a quelle brillanti come fanno le erbacce coi frutti di uno splendido giardino, a nessuno frega nulla di loro, nemmeno alle loro famiglie. A nessuno verrebbe in mente di scrivere un rigo su di loro, perché non saprebbe chi e che cosa starebbe ricordando, e sopratutto per quale motivo. La violenza non induce ai ricordi visto che gli esseri umani, visto che tutti noi, preferiamo dimenticarcela.

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Il tramonto dei falsi Dei

immagine dal film Godzilla (2014)

C’era una volta un paese chiamato Italia. Per 70 anni e più era stato protetto dall’ombrello Nato. Poi quest’ombrello, logoro, bucato, ha cominciato a far piovere su di essa bombe, virus, emigrazione, vaccini vari … Una storia che ciascuno di noi adulti ad oggi anno 2022, conosce abbastanza bene, grazie all’informazione più o meno informata, più o meno disinformata, più o meno distorta.

Un vecchio ombrello che ciascuno di noi non ha mai scostato da sé per distogliere lo sguardo e capire cosa ci fosse aldilà, quell’aldilà che cambiava le carte in tavola sotto al nostro naso, diventando una realtà distopica da cui tenersi a distanza per poter continuare a fingere di essere in pace, continuando ad andare a messa la domenica.

Quell’aldilà con le sue false certezze, con la violenza criminale degli stati giganti come Russia e Cina assetati di potere, l’improvvisazione goffa dei nostri governanti davanti allo strapotere della finanza, delle lobby delle armi che finanziano stati che fomentano le guerre nei paesi poveri, spingendo l’emigrazione, impossessandosi del loro territorio e contemporaneamente riempiendo l’Europa di manovalanza a basso costo, preda di mafia e criminalità.

E noi cittadini europei, italiani, così detti “liberi”, abbiamo lasciato che il nostro Paese scappasse via dalle nostre mani, assistendo impotenti a tutto questo, aggrappandoci alla nostra strana libertà fatta di dipendenze da cibo, tv, smartphone, bullismo, droghe, prostituzione e ignoranza trasmessa in diretta sui social h24.

E’ questa la “pace” che vogliamo difendere? e’ questa la pace che vogliamo? è questa “la pace”?

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La luce sull’oblio

Guernica, icona di pace: a Roma esposto un Picasso ritrovato
Guernica, Picasso

La morte cade come una coltre oscura sui nostri ricordi, ed anche il volto più meraviglioso, le gesta più eroiche, il sacrificio più sublime, viene scaraventato con indifferenza nel precipizio del tempo. Dimenticato e sostituito dall’oblio, che a sua volta viene sostituito da un altro ricordo più recente.

Nella nostra memoria europea infatti, un’azione orribile e volgare come l’aggressione russa all’Ucraina, prenderà tristemente il posto di quella sublime ed eroica compiuta da questo stesso esercito durante la seconda guerra mondiale, quando si è schierato in maniera decisiva con l’Inghilterra e gli Stati Uniti per la liberazione dell’Europa dall’esercito nazista.

Ieri hanno combattuto per la libertà, oggi per riprendersi il mercato del Gas. Grazie al loro presidente assetato di sangue, soldi e potere, passeranno alla storia degli anni 2000 come dei volgari macellai con le mani sporche del sangue di inermi civili ucraini. Tutto il mondo del resto ne è stato testimone in diretta tv …

Allo stesso modo, nella più modesta storia politica della nostra Repubblica, una donna valorosa come la Segre, non verrà ricordata come una eroina sopravvissuta all’orrore nazista, ma come la senatrice che ha consegnato la presidenza del senato a coloro i quali hanno condiviso le stesse idee e ideali di quanti la fecero rinchiudere nel lager nazista e la fecero espellere da scuola con le leggi razziali in quanto ebrea.

E poco importa se ora si fanno chiamare con un altro nome: nel loro simbolo della fiamma c’è l’impronta del fascismo storico. E la realtà con cui bisogna fare i conti è che la 26esima parte di un 61% su 51.000.000 degli aventi diritto del popolo italiano, l’hanno votato. La “fiamma” arde ancora sotto la cenere di questa Repubblica che verrà presto cannibalizzata da “non-so-cosa” che forse non passerà nemmeno per la porta principale della storia, ma semplicemente da qualche studio televisivo.

In questo paradossale 2022, tutto il mondo è in guerra per un verso o per l’altro, le risorse energetiche stanno per finire e la lotta dei 3 giganti del mondo USA, Cina e Russia, converge proprio su questo grosso grasso mercato. Lotta all’ultimo sangue appunto.

Siamo passati dalla lotta per il primato dei vaccini della sanità mondiale vinta da Pfizer, poi finita sotto inchiesta della Procura Europea, a quella sull’energia. E anche se il Covid fa ancora percentuali come quella del PD nelle ultime politiche, la gente se ne frega e gli stati si tolgono la mascherina (anche in senso figurato).

Ah se Greta Tumberg fosse consapevole che il “semaforo verde” è esploso con lei e con la svolta verde della Von der Leyen! Con il cambio di rotta verso le energie pulite, l’ intero settore automobilistico è collassato drasticamente verso l’elettrico. E non solo, tutto l’indotto lo ha seguito a ruota. Per i settori chiave dell’economia che cambiano padrone (una bella fetta di quella europea, ed anche mondiale per certi versi) questo comporta conseguenze estremamente dolorose.

Il mercato mondiale va verso le batterie al litio e i generatori di corrente domestici e per condominio. Basta guardare i redazionali sui più importanti quotidiani europei sugli accumulatori di corrente e le prese smart, e last but non least, le dichiarazioni mica tanto estemporanee di Tabarelli di Nomisma Energia riguardo la necessità per gli italiani di ricorrere a razionamenti e generatori autonomi.

I trasporti europei si spostano dal trasporto via terra a quello via mare sulla via Egnazia dall’Albania alla Grecia, penetrando direttamente e senza clamore nel cuore dell’Europa, come si evince ad esempio dagli ultimi investimenti di multinazionali importanti come il Gruppo Grimaldi in Grecia.

La Turchia è dunque sempre più vicina all’Europa e si conferma come partner necessario per le mediazioni con la Terra di mezzo …

A noi popolo di imbecilli “sudditi consumatori”, manipolati dalla politica, dalle fake news, dalle religioni e dall’impero dei consumi, non resta che aspettare le prossime direttive dei nostri “superiori” che governano l’economia mondiale con lo spirito del “Dividi et impera”.

Sia fatta la volontà delle multinazionali. Amen

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Altri veggenti

Scuola veneziana – Il veggente – Fondazione Cariplo

Fëdor Michailovic Dostoevskij – I demoni – 1873: ” (….) No, non è questo» intervenne infine lo zoppo. Parlava con una specie di strano sorriso beffardo, cosicché era difficile capire se parlasse sul serio o se scherzasse. «Non è questo. Il signor Šigalëv è troppo seriamente devoto al suo compito e inoltre è troppo modesto. Conosco il suo libro. Egli propone come soluzione finale del problema la divisione dell’umanità in due parti diseguali. Una decima parte riceve la libertà personale e un diritto illimitato sugli altri nove decimi. Questi invece devono perdere la loro personalità, trasformarsi in un gregge e, in completa sottomissione attraverso una serie di rigenerazioni, raggiungere l’innocenza primitiva, qualcosa come il paradiso primitivo, anche se, d’altronde, dovranno lavorare. Le misure proposte dall’autore per togliere la volontà ai nove decimi dell’umanità e trasformarli in gregge, per mezzo della rieducazione di intere generazioni, sono notevoli, fondate su dati della scienza naturale e molto logiche. Si può non essere d’accordo con talune deduzioni, ma è ben difficile porre in dubbio l’intelligenza e la cultura dell’autore (…)”

World Inequality report 2022 : “Il 10% più ricco della popolazione mondiale conta attualmente per il 52% del reddito globale, mentre la metà più povera della popolazione ne guadagna l’8%.”

Pier Paolo Pasolini- Scritti corsari : “ (…) Il potere ha avuto bisogno di un tipo diverso di suddito, che fosse prima di tutto un consumatore.”

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La Storia

Allegoria della Storia

La storia si inoltra in sentieri sconosciuti e striscia sotto di noi finché all’alba del nostro risveglio, ci si para davanti agli specchi, si siede alla nostra tavola e ci rinfaccia i torti.

La storia porta, gli sconosciuti sotto le nostre finestre illuminate, prima di lavarci i denti. Ci obbliga a guardarla mentre li affama e li uccide, cacciandoli dal loro focolare.

Quando ci corichiamo la storia viene nel nostro letto, siede nel buio ai nostri piedi tutta la notte. Mentre ci lascia sognare ci guarda, sorniona, vestita da soldato.

La storia c’è non è passato, è presente e cammina insieme a noi, penetra nelle case della gente e a volte le fa saltare in aria, la storia balla sui defunti come un orco dal ghigno animale, marcia con gli stranieri lisciandogli la barba.

La storia. Siamo in tanti a raccontarla ma lei è una sola e ci urla disperata dalla finestra di una casa sventrata di Mariupol, o ci guarda beffarda mentre si infila uno scarpone sfuggito ad un cadavere di Odessa abbandonato per la strada.

La storia non ha più segreti, gira senza pudore per le città ucraine, corre per quelle strade piene di sangue e bugie senza una direzione, senza senso e ragione, in cerca di una nemesi che tarda ad arrivare.

Non la folla, la storia, non ha paura di cambiare.

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Passaggi obbligati

foto dell’Assenzia alla Mostra della Comunità Europea

Questa guerra per alcuni sarà una strada senza uscita, come per il popolo Russo trascinato a occhi bendati in questo sordido gioco al massacro (degli Ukraini) da queste facce da matti dei suoi padroni che agiscono in nome e per conto suo. Sì: non governanti ma padroni, visto che i russi non possono nemmeno manifestare o pronunciare la parola”guerra” senza finire in galera come dei criminali. Voglio vederli tra qualche tempo, quando non riusciranno nemmeno a entrare in Europa senza essere insultati e disconosciuti dai propri parenti sopravvissuti. Sarà il loro passaggio all’indietro da occidente ad oriente, perciò addio Roma e Londra, addio Parigi.

Paradossi.

L’Europa, tirata per la giacchetta dagli USA e dalla Russia, trascinata sull’orlo della terza guerra mondiale dagli Ukraini, dissanguata dai prezzi dell’energia sia dai russi e, paradossalmente, proprio dall’alleato americano, nel momento in cui si accingeva alla svolta green. L’Europa inguaiata prima dal Covid 19 e poi dall’invasione dei profughi di guerre che per la maggior parte non ha nemmeno causato, sarà obbligata stavolta dalla NATO a portare le spese militari al 2% del pil . Ma poprio in questo mare agitato potrebbe trovarsi il passaggio obbligato verso l’unione e l’automia militare europea, o almeno anche solo energetica.

Il banco vince sempre

Gli Usa dovranno finalmente fronteggiare il nemico di sempre, la Russia. Un passaggio obbligato per l’ultima partita dov’è in ballo la divisione definitiva del mondo in due parti ben separate. Una sfida all’OK Corral che porterà le debite conseguenze. Ma questa volta gli yankies il bottino di guerra lo incassano in anticipo dagli Europei senza sparare un colpo, perchè intanto essi si sono sostituiti al nemico nella vendita di petrolio, gas e grano e in più, ci stanno obbligando a forzare i bilanci per riarmarci in una guerra che non è nemmeno la nostra, per cui saremo indebitati in eterno. E a coronamento della faccenda, anche dopo aver buttato bombe atomiche e bombardato e ridotto alla fame (tanto quanto i russi) mezzo mondo, davanti al loro pubblico faranno la figura dei super eroi buoni, tentando di portare Putin davanti al tribunale dell’Aja.

I sopravvissuti

Il popolo Ukraino o quel che ne è rimasto, ha dimostrato a tutto il mondo nei fatti di non essere un’emanazione della Russia, ma una vera grande nazione a sé stante. Anche in esilio. Questa sofferenza atroce dello strazio degli abitanti, di quegli edifici distrutti e polverizzati, dei bambini in fuga o morti tra le macerie degli ospedali, saranno quel passaggio obbligato verso la propria eroica rinascita. Il sangue ukraino si è pietrificato nella storia grazie alla generosa resistenza dei suoi figli migliori. Purtroppo quella vena sotterranea che li univa al popolo russo, forse la guerra l’ha seccata per sempre. Uno dei tanti delitti di Putin, che solo la storia potrà giudicare e punire.

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Cartoline dal punto di vista del baratro.

Missili sulla città di Kiev (24 febbraio 2022).
Missili sulla città di Kiev il 24 febbraio 2022 (foto presa da Focus)

Mentre noi piccoli illusi cittadini europei, seguiamo interminabili e inconcludenti dibattiti TV con ospiti tuttologi riciclati per la qualunque occasione e politici vari che ripropongono le solite panzane sulle ideologie che oramai sono state smascherate e depotenziate dal consumismo e dal cretinismo social, la gente in Ukraina muore davvero e non per delle idee e non solo in TV. La gente in Ukraina muore per il gas. Insomma anche se non esplode qualche palazzo a Milano, il Gas c’entra lo stesso e crea delle stragi come in Germania durante la seconda guerra mondiale. E orribilmente è proprio da qui che la storia fa beffardamente ripartire la guerra.

Per comandare da imperialisti serve gente volgare e violenta

Nella storia di questo consorzio attraverso cui Putin ci vende il Gas russo, mi hanno colpito alcuni dei personaggi chiave (faccio fatica a chiamarle persone perché mi danno la nausea), che sono proprio tedeschi: uno è l’ex CEO di Nord Stream AG Matthias Warnig, tedesco dell’ex DDR, spione nella STASI e sodale di Putin. L’altro è Gerhard Schröder, di professione avvocato e lobbysta oltre a ex cancelliere tedesco, che proprio mentre si dimetteva dai suoi incarichi di governo nel 2005, si tuffava nell’affare del gas per conto di Putin.

Il duo tragicomico Putin-Berlusconi nei tempi felici

Prodi in seguito si sarebbe sempre rifiutato di fare comunella con Putin, mentre Berlusconi (era il segreto di Pulcinella) è stato accusato dal Parlamento italiano di avere un conflitto di interessi nell’accordo Eni-Gazprom del 2007 nell’affare South Stream, altro gasdotto russo in cui è subentrata la Turchia come partner al posto dell’Italia, la quale dopo anni di progetti ha dovuto abbandonare la nave in seguito alle sanzioni di Obama del 2014, essendo alleato Nato. Semplifico perché la storia è un pelo intricata ed altri la raccontano più compiutamente dell’Assenzia.

Il primo Marzo 2022 l’interruzione del secondo gasdotto Nord Stream AG2 lo ha mandato in bancarotta a causa dell’Agenzia Federale Tedesca delle reti che nel novembre 2021 ha annunciato la sospensione temporanea del processo di approvazione, citando un ostacolo legale; il gasdotto in effetti avrebbe potuto potenziare i rifornimenti di gas in occidente aggirando le tasse di transito dell’Ukraina e della Polonia, le quali in sede UE e USA avvevano protestato vivacemente.

E Putin, vedendo i suoi investimenti e i suoi sogni di gloria andare alla malora, forse ha pensato alle maniere forti usando la guerra come merce di scambio con la Nato, anche se non ha fatto i conti col popolo Ukraino, che resiste eroicamente e naivamente all’invasione per qualcosa al di fuori di tutte le ideologie e che Putin e i Russi non hanno mai conosciuto: qualcosa che si chiama “Libertà”.

Ma per tornare ad oggi, si va avanti coi bombardamenti a tradimento e le sanzioni, anche se Putin con la sua azione bellica ha già raggiunto il suo obiettivo intimidatorio nei confronti dell’Europa. E mi da l’idea di non volersi affatto fermare.

Ed anche se probabilmente la Russia non può fallire, forse Gazprom sì , ed è per questo che penso che forse, stia solo nei suoi partners economici esteri il potere di farla ragionare, partners come il Giappone o la Cina (già cliente gas dal attraverso la Siberia con cui ha appena stretto un accordo per una ulteriore fornitura di gas attraverso la Mongolia). Cina con cui Roma ha dei rapporti di interesse, come via della seta e 5 G e che in generale ha interessi molto importanti in tutto l’Occidente

Infatti non la Merkel ma la Cina, è stata chiamata a trattare per riportare la Russia alla realtà.

In quanto al Giappone ha dichiarato furbescamente di sospendere gli investimenti in Russia, ma di non poter licenziare i dipendenti dell’industria del tabacco (le cui accise vanno dritte nelle casse del governo russo.

In questa guerra tutti stanno rivelando di che stoffa sono fatti : l’UKRAINA che avrà anche fatto la sua parte, non so, ma che COMUNQUE mostra il suo EROISMO, VERO, UMANO, RESISTENTE, che rivendica giustamente la propria libertà e che per la nostra ignavia forzata, ci fa morire di vergogna. Putin che mostra la sua sanguinaria sete di potere e un popolo miope anestetizzato da anni di soprusi orwelliani, con qualche “risveglio” quasi suicida subito sedato dai suoi sgherri . L’Europa un po’ sonnacchiosa e un po’ furba che rimanda agli Usa qualunque tipo di decisione, spinta sull’orlo di una III° guerra mondiale che non vuole e da una Russia che la ricatta con gli approvvigionamenti energetici. Una Polonia con Repubblica Ceca e Slovenia molto più coraggiose di tutti gli stati europei messi insieme, anche perchè sanno che potrebbero essere le prossime prede. Una Cina infine che paradossalmente potrebbe diventare la guardiana della stabilità Europea, perché vorrebbe dire stabilità per i suoi affari. Ora staremo a vedere cosa farà .

Intanto mi chiedo chi pagherà per i morti dell’Ukraina, chi pagherà per i profughi e , per una generazione annientata dalla guerra, per le famiglie distrutte, per lo sfregio fatto a una Nazione e alla sua storia?

Protezione civile in campo per accogliere bambini ucraini in Sardegna |  News - SardegnaLive
foto da La Sardegna Live

Chi pagherà per gli orfani coi loro incubi trascinati sulla strada di una vita intera?

Non bastano tutti i soldi del mondo per riparare al danno, quando si colpisce e violenta la sovranità di una nazione e dei suoi individui.

Un ex spione gangster e vanesio come Putin, che fa la guerra con l’intimidazione mafiosa , che ha ingannato e usato il suo grande popolo trascinandolo per interesse personale in una sporca guerra fratricida con la stessa scusa che usò Hitler quando iniziò a invadere la vecchia Cecoslovacchia dando il via alla II° guerra mondiale, avrà distrutto una parte del nostro mondo per niente, sarà ricordato come un volgare criminale e tramonterà insieme alla sua razza, negli angoli bui della storia.

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Ucraina: il futuro che va all’incontrario, direttamente nelle mani dei ladri

Assalto alla democrazia: la guerra in Ucraina e il ruolo di Putin.  L'editoriale di Maurizio Molinari - la Repubblica
I civili Ucraini aggrediti dagli ASSASSINI russi

Sì: è bene chiamare le cose col proprio nome, perché la guerra non è stata provocata da i poveri civili Ucraini e nemmeno dal loro esercito e quindi questi aggressori non sono soldati, ma ASSASSINI e MISERABILI LADRI che saccheggiano negozi, impossessandosi di infrastrutture e case, uccidendo i propri stessi fratelli inermi.

Guerra Ucraina, truppe russe a corto di rifornimenti saccheggiano negozi -  Il Mattino.it
Soldati russi svaligiano negozio di elettronica in Ucraina

Ed ora che tutto il mondo stava finalmente per essere interconnesso, come sarebbe stato giusto dopo tutte le guerre subite, le malattie, la fame e l’ignoranza, questa faccia da matto di dittatore russo, che accusa paradossalmente di nazismo l’Europa, fa buttare ai suoi burattini (soldati idioti e senza personalità) le sue sporche bombe su tutto quello che incontra, cimiteri ebraici e russi compresi, poveri cadaveri di quelli sì, VERI SOLDATI ed eroi della II° guerra mondiale.

Monumento alla Shoa raso al suolo dai russi

Ma Putin però, non avrà un cimitero dove essere sepolto perché NESSUNO vorrà ricordarlo: la gente assetata di potere e di sangue come lui, porta sfiga e fa una brutta fine.

Manifestazione per l'Ucraina primo marzo: pacifisti in marcia e studenti a  Montecitorio
Manifestazione per la pace della comunità ucraina a Roma vicino all’ambasciata Russa a Castro Pretorio (Foto La Presse)

Ha già una taglia sulla propria testa e siccome vuole passare come un imperatore romano, anche se non ne ha lo stile, farà bene a guardarsi le spalle, perché qualcuno prima di lui è finito molto male proprio in casa sua, per mano di suo figlio e dei suoi senatori.

E le IDI DI MARZO si avvicinano.

Vincenzo Camuccini - La morte di Cesare.jpg
“La morte di Cesare” di Vincenzo Camuccini (NapoliMuseo di Capodimonte)

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