Il Blog de l’Assenzia

L’America è ancora una terra di Cow Boys

APTOPIX Election 2024 Trump photo 1
Foto da abcnews

E’ vero, l’italiano medio è costantemente in guerra con vari nemici: dalle tasse ai reumatismi, dallo sciopero dei trasporti oramai cronico alla mancanza di lavoro o dal lavoro di scarsa qualità, dai compagni gelosi, dal bullismo dei colleghi invidiosi, dalla microcriminalità, dalla mancanza di servizi nella sanità e dall’arroganza dei politici e dei mediocri funzionari di comuni, regione e provincia e da altre mille noiose seccature.

Ma l’italiano ha ancora qualche risorsa in più: il senso dell’umorismo e il suo cibo, e poi il fatto di avere qualcuno che fa la guerra al posto suo, come l’Ukraina. Ma ha anche qualcosa in comune con l’Americano medio: l’esigenza di aggiungersi al “branco” e di farsi comandare da gente senza scrupoli che gli metterà subito i piedi in testa con lo scopo di arricchirsi.

L’Americano medio secondo me sta molto peggio dell’italiano il quale crede di agire per interesse. L’Americano ingenuamente si sente ancora un figlio di John Wayne e crede ciecamente ai suoi predatori, fa sue le loro battaglie facendosi intortare dai simboli del successo prendendoli ad esempio come se poi potesse magicamente trasferirli su sé stesso. E fa sue anche quelle ridicole parole d’ordine delle campagne elettorali, insieme a quelle d’odio contro avversari politici che probabilmente nemmeno conosce.

I nuovi Cow Boys

E quindi i nuovi Cow Boys, politici e/o miliardari, sono i predatori che sono partiti alla conquista dell’America profonda per sovvertirne le leggi, proprio come nell’800 gli emigrati europei e gli avanzi di galera inglesi si appropriavano con la violenza della terra altrui.

A causa della debolezza dei Democratici, hanno facilmente azzannato e trangugiato un paese confuso dall’odio e da veri vuoti di potere favoriti da un anziano presidente imbarazzante, che non sa nemmeno ciò che dice. Depredato dai miliardari grazie ad un sistema di tassazione grottesco.

La guerra per procura dell’italiano medio

Ma anche noi italiani, persi nel globo delle notizie nuotiamo nel web senza fermarci a pensare e quasi sempre capiamo credo solo il 30% di ciò che vediamo e ascoltiamo, soprattutto di quello che genera l’IA. Oltre alla proprietà dei nostri dati e della nostra privacy, abbiamo rapidamente perso la nostra proverbiale umanità, relegando le due guerre che stanno dilaniando il mondo alla fine delle notizie dei TG e giornali, con gli inviati di guerra sempre più spettinati e confusi, con la faccia di chi trattiene rabbia e le lacrime nelle solite mancanze di campo che fanno balbettare i loro microfoni. Insomma la guerra degli altri viene dopo la guerra del quotidiano e comunque ci conviene che la facciano al posto nostro.

E adesso Trump

Intanto i due miliardari più controversi di questo secolo comanderanno il paese più ricco, forte e indebitato della terra: hanno cavalcato la bestia e fatto l’impresa. E come recita una famosa locuzione latina: “Audentes fortuna iuvat”.

Tutti noi, italiani e americani mediamente stupidi invece, dovremo aspettare che qualcun altro riesca a coniare un’altra locuzione che definisca la nostra idiozia.

©l’Assenzia

La deficenza artificiale

Foto da OnePlus Community

La politica italiana attualmente è un pullulare di grandi ritorni di fantasmi politici non specificamente richiesti dalla maggioranza della popolazione, a guardare i numeri delle scorse elezioni europee attraverso la lente delle percentuali dei non votanti.

Perciò è quasi imbarazzante il fatto che, a dispetto dei filmati e dei documenti esibiti in Tv e nelle nostre scuole da almeno 60anni , un ingombrante passato venga riscritto e interpretato attraverso delle bufale da rappresentanti del Governo Italiano , come qualunque persona che distorce persino i fatti quotidiani che lo riguardano a suo piacimento.

Ma come possiamo credere a chi politicamente ci promette un futuro, se guardiamo al passato con la miopia politica a cui ci siamo abituati per pigrizia facendoci fronteggiare nell’agone politico armati di pregiudizi invece che di dialettica? Come possiamo diffondere la verità sul presente se non abbiamo il coraggio di guardarlo in faccia, analizzandolo solo a posteriori, senza costruirlo attraverso la nostra esperienza?

La seconda guerra mondiale (che è bene ricordarlo) abbiamo perso come alleati dei nazisti, è passata sulle ossa dei nostri genitori e dei soldati alleati coi suoi carri armati, ed ha consegnato il nostro paese ai vincitori inglesi e americani, i quali anche dopo 80 anni, ci trattano come fossimo i loro camerieri, imponendoci la loro politica,la loro economia, una cultura militare e una lingua che la maggioranza di noi non ha mai capito e che ha dovuto subire o addirittura studiare per accedere ad alcuni indirizzi universitari.

La loro cultura ed economia non sono nel nostro DNA , e da scienziati, artisti e agricoltori, negli anni 60 ci siamo trasformati nei miseri operai di un sistema grottesco basato sul profitto di pochi estranei a discapito del benessere della nostra gente, della nostra Nazione.

Se invece di allearci con gli aguzzini nazisti ci fossimo fatti gli affari nostri come la Svizzera, e se non avessimo avuto dei politici corrotti, magari adesso non avremmo pagato a questo prezzo 80 anni di pace.

Oggi i social ci propinano continuamente bufale e buffonate, i soliti campioni canori truccatissimi che fanno canzoni coi copia-incolla, ricette culinarie improbabili, trasmissioni e immagini del passato insieme a quelle che parlano di futuro, e in TV l’orrore delle guerre e della morte in diretta, si mischia drammaticamente e senza soluzione con la pubblicità della birra, del dentifricio, dei purganti e dei pannolini per signora senza nessuna pietà, senza alcuna empatia o rispetto per gli esseri umani che fuggono dalla fame e dalla violenza. Dopo qualche fotogramma cambiamo canale e tutto è prontamente dimenticato e lavato via.

L’intelligenza artificiale

In questa mole di dati e minestrone di eventi tele trasmessi e riesumati, va da sé che sarà l’intelligenza artificiale a riscrivere i libri di storia, magari interpolando fatti anche non contemporanei a piacimento degli algoritmi asserviti alle inserzioni pubblicitarie a discapito dei prossimi abitanti di questa nazione, i nostri poveri e ignari giovani consumatori asserviti al sistema. Intelligenza artificiale che essendo oramai integrata nella nostra vita reale attraverso il telefono, ci ha trasformato zombie tecnologici, che eseguono docilmente i suoi programmi, ancora una volta, senza nemmeno capirli.

E’ questo l’attuale e beffardo ordine mondiale, ed è così che le Multinazionali e gli Stati esteri che hanno e avranno in mano “Il Capitale”, continueranno a governare noi italiani e l’Europa per tanto tempo ancora.

Non hanno bisogno di proclamare guerra: possono comprarsi i nostri porti, le nostre banche, interi territori, linee aeree e telefoniche.

E’ gia successo, sotto i nostri occhi chiusi sulla realtà, super informati ma addomesticati dai social e dalla TV.

©l’Assenzia

Riaprite i manicomi criminali per favore

Foto di Steve Mc Curry

Si, faccio una petizione internazionale per fare ricoverare con un bel TSO una serie di personaggi che hanno rovinato la terra e l’hanno resa in pochi mesi un luogo lugubre e sanguinoso.

Su qualunque fronte uno si giri, c’è sempre un matto al vertice che comanda : in Corea del Nord troviamo il degno erede di un sanguinario, vestito con un ridicolo cappotto anni ’70 con un taglio di capelli a ferro di cavallo, che ha fatto fuori il suo fratellastro e suo zio e tutta la sua famiglia, e che non vede l’ora di invadere i vicini della Corea del Sud “per la propria sicurezza”.

In Russia c’è una specie di hannibal the cannibal che vuole cannibalizzare l’Ucraina come ha già fatto e continua a fare con i suoi antagonisti politici: aggressione di un popolo inerme in nome della “sicurezza” (sic!) del suo paese.

Che dire poi di Israele con un capo di stato che in quanto a cannibalismo ha superato anche i terroristi Palestinesi, sterminando con le armi la povera gente inerme in cerca di cibo o di un riparo in un ospedale, eradicando alla radice il popolo palestinese dalla sua terra per potersi impossessare più agevolmente del petrolio off shore nella striscia di Gaza, dove persino l’Eni ha degli interessi. E non sono meno vigliacchi i signori della guerra Palestinesi che, mentre stanno al sicuro in Libano, mandano la loro gente dalla Cisgiordania a farsi ammazzare sulla spianata delle moschee. Con tutti i soldi spesi per fare i tunnel con cui hanno bucherellato il loro paese, avrebbero sfamato l’intera nazione che è alla fame.

Non parliamo poi dei paesi che si fanno chiamare “democrazie”, dove costringono donne (esseri umani) a girare bardate come mummie, le uccidono se tolgono il velo impedendogli persino di guidare un automobile.

Ora quello che mi domando è: sono solo pazzi loro oppure sono completamente matti e privi di cultura i loro popoli, che li seguono e pagano le conseguenze di guerre insensate, di pagliacciate politiche che nascondono semplici brame di potere sulle persone?

Rinsavite per favore, ragionate col vostro cervello e smettete di fare le pecore, perché dietro l’angolo c’è sempre un lupo pronto a rubarvi la libertà.

@l’Assenzia

Non chiamateli Patrioti: quelli veri sono tutti morti

I bari - Wikipedia
Caravaggio, I bari

Quando ero una ragazza seguivo delle idee, a quell’età molto confuse. Ma grazie alla influenza filibustiera paterna, posso dire di non aver mai idolatrato e mitizzato personaggi a me contemporanei. Non tenevo i loro poster nella cameretta come accadeva allora per i ragazzi della mia età e come accade ancora oggi coi followers nei profili social. Anche perché all’alba del ‘78 non avevo ancora la cameretta, però grazie a mia sorella F. e ai miei amici più grandi, avevo già fatto delle buone letture e per fortuna, ho deciso subito alla maggiore età di partire per cercare un altro Egitto. Quindi l’effetto catartico dell’idolatria di massa per cantanti e ducetti del momento, veniva depotenziato dalla semplice realtà che dovevo affrontare tutti i giorni, lavorando per sopravvivere.

Oggi che finalmente la realtà è soprattutto virtuale, ho archiviato da tempo le ideologie nella sezione “religioni”, perché insieme a quelle, abbiamo visto anche qui da noi dalla Marcia su Roma in poi, come il più delle volte sfocino nel fanatismo, diventando il vestito buono dell’ignoranza, un alibi per non ammettere a sé stessi di non essere nessuno e non contare nulla, cercando la propria identità e redenzione nella moltitudine cieca e violenta, facile terreno per il controllo politico delle masse.

Perciò quando durante la crisi del Governo Draghi, ho sentito alcuni politici nostrani ripescare per fini elettorali termini ottocenteschi proponendosi come paladini della libertà o peggio dipingendosi neo-melodicamente come “patrioti”, sporgendo i loro faccioni dagli schermi delle tv o sui giornali, ho avuto quasi un’orticaria e poi mi sono chiesta se fosse possibile restituire una cifra onesta alla parola “patriota” così svalutata, che oggi in tempi di cretinismo social è stata sganciata cinicamente dal marketing politico nel pentolone della campagna elettorale.

Ho cercato quindi di ricordare una qualche figura intellettuale o politica italiana che avesse rappresentato nel mio vissuto il patriottismo vero e sì, qualcuna ne ho trovata. Anzi molte: ma tutti italiani morti ammazzati e tutti in omicidi irrisolti o dove i mandanti sono ancora oggi sconosciuti. Tra loro persino un grandissimo poeta di nome Pasolini, famoso anche per il presagio sulla trasformazione del popolo italiano in “popolo di consumatori”.

A proposito di Petrolio

Pier Paolo Pasolini tra poesia e rivoluzione | Secondo Tempo
PPP

Io so, ma non ho le prove“, scritto da Pasolini per il Corriere della sera il 14 novembre del 1974, fu ciò che probabilmente lo fece finire dilaniato come le bestie al mattatoio e fatto passare per uno sporco pervertito in tutti i telegiornali, tradito e venduto ai suoi sicari proprio dalle sue creature borgatare. Un omicidio infame per impedire che rivealasse anche il resto di ciò che asseriva. Il suo romanzo che ha chiamato “Petrolio”, a sua detta la summa delle sue esperienze, descrisse un personaggio bifronte sullo sfondo del colosso energetico Eni. Petrolio fu un romanzo incompiuto, in cui proprio il capitolo “Lampi sull’Eni” (che a detta di molti non esisterebbe e a detta di altri invece fu rubato dalla casa del poeta) farebbe il focus proprio su Cefis in rapporto alla morte di Mattei. Sarebbe così costato la vita a Pasolini e a De Mauro, giornalista che all’epoca scriveva la sceneggiatura per il famoso film di Rosi e che indagava proprio su quell’assassinio. Questo famoso capitolo guarda caso sarebbe riapparso misteriosamente nelle mani di un personaggio come Dell’Utri, senatore di FI riconosciuto da un tribunale italiano come mediatore tra la Mafia e il presidente del suo partito Berlusconi. Questo signore ha sostenuto di averlo letto, ma quando è stato chiamato a mostrarlo ed a citare le fonti del suo ritrovamento, ha rinculato dicendo che la sua fonte era un privato il quale si era tirato indietro spaventato dal clamore che aveva suscitato la notizia e che quindi non ne era più in possesso.

Ed alla fine tutto ci riporta al ritratto di uno che sicuramente patriota lo è stato direttamente sul campo durante la guerra, e che da bravo italiano se oggi fosse ancora tra noi, forse ci avrebbe ancora una volta tirato fuori dai guai, anche se era uno di quelli che i guai se li andava a cercare: sto parlando del dottor Enrico Mattei.

File:Enrico Mattei.png - Wikipedia
Enrico Mattei

Un gigante, fondatore e presidente di Eni e Metanopoli, genio e sregolatezza dell’imprenditoria Italiana uno capace di fare entrare l’Italia a gamba tesa nel mercato medio orientale dell’energia dialogando con l’Egitto, facendo società con la Persia e incoraggiando la resistenza algerina ad emanciparsi dal colonialismo francese, al fine di trarne un profitto nei futuri contratti dell’approvvigionamento energetico con il decimo produttore al mondo di gas naturale e il sedicesimo di petrolio . Un altro Patriota che aveva avuto il presagio del futuro.

Ma Mattei sarebbe stato capace oggi di tenera testa agli interessi famelici di Russi e Cinesi e Americani nello scacchiere globale dove noi siamo diventati solo delle pedine attaccate disperatamente alle sanzioni delle banche europee e alla bandiera stelle e strisce? Forse sì.

Uno come lui aveva la stoffa per guidarci alla transizione ecologica dal momento che non ebbe nemmeno paura di mettersi contro quelle che battezzò come “le 7 sorelle” (le 7 multinazionali del petrolio americane, inglesi e olandesi che facevano cartello e che tanti danni fecero anche in seguito con la guerra del Golfo), a cui poi qualche buon siciliano nel ‘62 fece il piacere di toglierlo di mezzo, mettendo a Mattei una bomba sull’aereo che avrebbe dovuto riportarlo a Linate di ritorno da Catania.

Queste vite importanti, queste vite brillanti spese con determinazione e coraggio nel nome del bene comune, hanno fatto col loro patriottismo genuino da contrappunto operoso alla mediocrità dei criminali che le hanno eliminate.

Ecco sì, questi per me sono stati i veri Patrioti, gente che non sarà mai dimenticata.

l’Assenzia

Le chiacchere morte in tempi di guerra

fonte immagine introvabile

Mentre la gente incolpevole e indifesa muore davvero su vari fronti geografici, ostaggio di dittatori, terroristi, mostri vari e terremoti, sui nostri telegiornali e salotti televisivi vanno in scena le buffonate (per fortuna interrotte dalla pubblicità) di quattro guitti che di mestiere fanno i politici oppure i giornalisti.

In pieno delirio televisivo poi si ripete la macabra notizia dell’ennesimo femminicidio in tutte le salse e canali, fregandosene altamente se davanti alla tv ci sia un minore o meno e dove ciascuna fazione politica utilizza e manipola questi temi per fare rivendicazioni pseudo politiche.

Questi talk show somigliano sempre più al teatro delle marionette, dove sempre gli stessi personaggi da anni se le danno di santa ragione, mentre i loro burattinai fanno domande retoriche e ridicole e nei tempi morti vendono il libricino dell’ospite di turno, tentando di aggregare gente che prenda le parti di uno o dell’altro.

Per quanto mi riguarda invece rimango senza parole davanti al sadismo del potere ma ancora di più davanti alle chiacchere televisive che costruiscono dei temi dove non c’è nulla da aggiungere alla macabra realtà.

A furia di blaterare invano per le fazioni politiche avverse, queste chiacchere fanno assurgere la follia a dignità morale: diventa lecito sterminare popoli oppure seviziare e torturare con la scusa della rappresaglia politica, gente che magari è andata solo a ballare o a riunirsi alla famiglia.

Ma l’apoteosi del cretinismo dialettico si raggiunge quando in uno studio televisivo alle 20 e 30 si riuniscono un rappresentante del governo, uno dell’opposizione e i rispettivi giornalisti di partito a fare i loro avvocati difensori. E tutto questo fiato, queste chiacchere sprecate e inutili cadute nel vuoto del nulla politico e televisivo servono solo per riempire il palinsesto e incassare i quattrini della pubblicità.

E sono uno schiaffo alla nostra intelligenza.

Insomma l’involuzione televisiva oltre che politica oramai ha toccato il fondo, ma una delle realtà più agghiaccianti per questo Paese é che non c’è assolutamente più nessun politico di cui ci si possa fidare per uscire da questo cul-de-sac, né ideologia per ispirare un’etica.

Ciascuno di noi naviga a vista, in un mare di fumo

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Confessioni di una terrestre

Foto dell’Assenzia

Ebbene sì, ho vissuto sulla terra e l’ho amata. Ma l’ho sopratutto sporcata. Mentre uscivo fresca fresca dalla doccia indossando abiti puliti e profumati, la mia lavatrice l’aveva riempita di acque reflue e rifiuti. Facendo ingrassare il mio corpo, ho mangiato tonnellate di carne contribuendo insieme a miliardi di persone a uno spreco di acqua e risorse inimmaginabili, ho mangiato pesce allevato con farine animali e l’ho anche pagato a caro prezzo. Ho comprato e mangiato anche frutta carica di pesticidi venduta nei supermercati al triplo del suo prezzo.

Sì certo, negli anni ’70 anch’io mi sono ribellata scendendo in piazza chiedendo a gran voce di produrre energia elettrica con pannelli solari come, avevo sentito dire, facevano forse già in Germania. Ma tempo dopo avevo già dimenticato tutto e salivo e scendevo dagli aeri senza pensare a che razza di mondo puzzolente avrei contribuito a creare, usavo bicchieri e bottiglie di plastica come non ci fosse un domani, fumavo e buttavo le cicche per terra come vedevo fare agli altri intorno a me. Sprecavo luce e acqua convinta fossero inesauribili e altre nefandezze a corollario. Insomma ho contribuito nel mio piccolo a distruggere un pianeta meraviglioso. E adesso me ne vergogno.

Oggi quando vedo alcuni ragazzi scendere magari in piazza (giustamente) con Greta Tumberg, osservo che, tanto che ci sono, fumano e buttano i mozziconi a terra, e altri che imbrattano muri e momumenti, penso che alcuni lo facciano anche per sfogare il proprio narcisismo comparendo sui social. A casa, a scuola, tanti di loro sporcano aule e corridoi e non gli importa se poi ci sarà qualcuno che sarà sottopagato per raccogliere i loro rifiuti. Insomma continuano ciò che NOI abbiamo cominciato, senza riflettere.

Mi domando se la sospirata “evoluzione del genere umano” comprenderà il recupero del pianeta Terra. Ma a giudicare da quanti lo governano questo pianeta e dai rozzi archetipi ancora dominanti, credo sia una pia illusione.

Intanto i primi a pagare le conseguenze di questa miopia criminale che ottenebra la nostra razza sono fiumi, piante e animali, a cui abbiamo RUBATO e continiamo a rubare lo spazio vitale. Abbiamo appena cominciato a vedere la loro riscossa: il cielo si ribella, i ghiacciai si sciolgono, le montagne vomitano fango, i fiumi rompono gli argini riprendendosi il loro letto sottratto dalle case degli uomini, le piante allungano le loro radici rompendo il cemento delle strade e lupi, orsi e cinghiali si spingono a valle e nelle città in cerca di cibo, spaventando i bravi cittadini che sono poi quelli che li stanno annientando.

No, non ci sarà un’evoluzione. l’involuzione è appena iniziata.

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Italiani popolo di pezzenti

bandiere strappate – foto dal Messaggero

Eh sì, questo governo ce l’ha fatta a picconare la nostra costituzione: ha cominciato col 25 Aprile volendo ribaltare la realtà storica con affermazioni imbarazzanti della seconda carica dello Stato, ed ha letteralmente finito beffardamente col primo Maggio, abbattendo il primo articolo della Costituzione, precarizzando ulteriormente il mercato del lavoro e tagliando le contribuzioni dei lavoratori per dargli una mancia coi loro stessi soldi fino a Dicembre … Lo hanno chiamato “cuneo fiscale” (sic!)

D’altra parte dopo il mix esplosivo creato con la cancellazione di sostegno al reddito di tante famiglie italiane e non insieme all’inflazione galoppante … la mancetta ci voleva proprio.

Con la mancetta della Meloni diventeremo tutti più ricchi, fino a Dicembre. E poi … Poi continueremo ad essere i pezzenti di ieri, gente che non capisce cosa significa quando ti stanno prendendo per il naso e che si lascia babbiare da 4 analfabeti pur di avere pochi euro in tasca, che non capisce che bisogna andare a votare per non farsi fregare e bisogna capire bene bene quello che ti stanno propinando quando ti abbagliano con i video sui social, promettendo robe che nemmeno Wanna Marchi oserebbe proporre.

Pezzenti, che si lasciano derubare da gente che mentre sta bella comoda guadagnando almeno 20000€ al mese (soldi nostri), dice che tu ti devi accontentare del voucher, di lavorare quando qualcuno ti fa un fischio, e non ti devi lamentare, eccetera. E mentre il mercato del lavoro e tutto ciò che rappresentava lo statuto dei lavoratori è scomparso, all’orizzonte si profila un tipo si società ante anni ’70, senza diritti e regole.

D’altra parte è dai tempi di Gesù Cristo che il “Popolo” sceglie i ladroni al posto degli uomini onesti e quindi, dopo la DC e il PD, ci meritiamo anche questo governo e tutte le sue storture

©l’Assenzia

25 Aprile 1945 la Liberazione

Quanto dobbiamo noi italiani ai nostri Partigiani! E quanto dobbiamo (noi tutti europei) agli alleati Sovietici, Americani e Inglesi.

Dopo la salute, la libertà è il bene supremo per tutti gli esseri umani e dei perfetti sconosciuti, hanno donato le loro vite in cambio della nostra, ma noi per la maggior parte non ci pensiamo nemmeno.

Sono convinta che lo spettacolo, anche quello ridicolo, sia ciò che più affascina le folle e le faccia sprofondare in una specie di stupida catarsi. Il potere è uno spettacolo che seduce, che immedesima, che fa sognare. Milioni di persone infatti caddero nella trappola di un guitto pazzoide nazista pittore fallito e di un altro attorone come il Duce, i quali giocavano a fare gli imperatori e che come tutti i politicanti, provvidero a trovare un “nemico comune” per attrarre le “brave persone” in cerca di riscatto in piena crisi economica, le quali caricarono le loro pistole e gli diedero il diritto di annientare milioni di cittadini ebrei, uccidendoli, derubandoli e trafugandone il patrimonio. Promisero teatralmente ai loro popoli beoti supremazia e vittoria mentre sottraevano loro i diritti fondamentali, tra cui la libertà, riempendosi intanto le tasche coi loro stessi tesori.

Ciò che nel manuale del perfetto del perfetto attore – dittatore non può mancare è la distorsione delle verità storiche. Ciò a cui si assiste oggi in Russia ma anche da noi in Italia. Ma dal momento che nel ventesimo secolo c’erano già fotografia e cinema e che le testimonianze di ciò che accadde risultano a video inoppugnabili, appare più problematico dimostrare certe ricostruzioni astruse fatte per imbambolare la maggioranza dei giovani di oggi che per ragioni anagrafiche in famiglia non hanno mai sentito parlare di resistenza o liberazione.

Il 25 Aprile mi piacerebbe che non solo i giovani, ma anche gli adulti distratti che hanno dimenticato cosa sia la libertà, ne ritrovino il valore. Mi piacerebbe che tutti ritornassimo a cercare i valori più grandi nella vita senza essere sedotti dallo stupidario del potere. Che invece di comprare solo i libri noire, si tornasse a leggere dei bei romanzi, che infondessero amore per la vita e prospettive positive per il futuro. Mi piacerebbe che tornassimo a sorridere non amaramente, ma dolcemente, alla vita.

Buona liberazione dalla malinconia a tutti, proprio a tutti

©l’Assenzia

Il peggio di noi

Picasso

In un paese dove il calo delle nascite segna un bel -1,9 percentuale, oggi noi italiani facciamo tanto gli schizzinosi per non voler trascrivere gli atti di nascita dei figli delle famiglie omogenitoriali, come se fossero extraterrestri che vogliono emigrare da Marte a Cinisello Balsamo. Addirittura un ministero e un sindaco non hanno avuto di meglio da fare che impugnare sentenze e fare ricorsi (a nostre spese) contro una famiglia omogenitoriale che voleva solo iscrivere il proprio figlio all’anagrafe.

Qualche giorno fa ho seguito un telegiornale apertamente cattolico (TV 2000) ed ho sentito il giornalista che lo conduceva, esporre la notizia delle mancate trascrizioni degli atti di nascita all’anagrafe di Milano, con le stesse espressioni che avevo sentito qualche ora prima dal sarcastico Senaldi nella trasmissione “In onda” sul canale “la 7”, il quale declinava la fecondità assistita nella squallida espressione “utero in affitto”, ripetendola più volte come fanno i pubblicitari per imprimere il nome di un prodotto nella memoria collettiva, in una specie di chirurgica gogna mediatica perfettamente legale.

Dopo la negazione della trascrizione del proprio atto di nascita, questi bambini si vedono così squalificati una seconda volta perché nati con quella pratica , come se alla fine non avessero nemmeno il diritto di esistere.

Questi due giornalisti tanto timorati di Dio, non si sono certo posti il problema che magari davanti alla TV in quel momento ad ascoltare i loro dotti proclami forse ci sarebbero stati proprio quei bambini, o chissà, anche dei ragazzini nati con la fecondazione assistita, sopra tutto da famiglie con genitori eterosessuali. Strano che anti-abortisti che giudicano un feto un essere già senziente, giudichino invece dei bambini già nati non degni di essere equiparati ai cittadini della Repubblica Italiana.

In quanto a me, non mi permetto di dire nulla al riguardo di questi figli, perché ho troppo rispetto per quelle creature e non ho titolo per farlo. Sui loro genitori non ho un’opinione precisa, in quanto penso che le motivazioni che li avranno spinti verso queste scelte, possano essere diverse fra loro e quindi eterogenee.

Posso solo dire che mi pare stiamo dando il peggio di noi, come popolo e come esseri umani, comportandoci con i più deboli come dei mostri e consegnando ai giovani un paese indebitato, corrotto e inquinato, con nessuna volontà di cambiare e sempre meno diritti per i cittadini.

Utilizzando l’etica come una pistola alla tempia solo per il proprio ipocrita tornaconto politico, rincorrendo elettori che da certi politici fuggono invece a gambe levate, si andrà inesorabilmente verso l’astensionismo selvaggio, come lo abbiamo visto alle ultime elezioni.

Senza contare poi che quei bambini di cui tutti si sentono in diritto di parlare, un giorno non molto lontano diventeranno adulti, ricorderanno chi li ha discriminati e formeranno un mondo e un paese dove grazie a Dio certa gente sarà tramontata già da un pezzo, anche se ora che ha il potere, con il sederone collocato in una poltrona di pelle a spese dei contribuenti, si crede così stupidamente sicura ed eterna.

©l’Assenzia

Il bacio cinese

La pubblicità del dispositivo per trasmettere un caldo bacio a lunga distanza sul sito Taobao

Mentre il suo giovane connazionale Jiang Zhongli pensava a come far felice la fidanzata inventando un dispositivo da 41$ per sbaciucchiarla a distanza, meno romanticamente il ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, per eludere le probabili sanzioni per chi si allea con la Russia, lanciava il suo bacio finto all’Europa, con cui il suo paese ha tutto l’interesse di continuare a fare affari.

E così, ecco il comunicato sulla “sicurezza globale”, dove se da una parte si dichiarava una Pechinoprofondamente preoccupata per il conflitto in Ucraina, dall’altra si esortavano (diciamo così) “i paesi interessati a smettere di gettare benzina sul fuoco il prima possibile e a smettere di addossare colpe alla Cina” che più o meno si legge: “vola basso caro Biden perché se continui a rovinarci gli affari accusandoci di essere il nemico globale, cominciamo sul serio a far pesare l’alleanza con la Russia e non solo fornendogli le armi”.

E mentre la nostra piccola Italia è suo malgrado coinvolta in una posizione geopolitica veramente critica, che meriterebbe una seria riflessione prima che sia troppo tardi, il fuoco che covava sotto le ceneri del post-fascismo italiano si è riacceso più vivo che mai.

Assistiamo oggi nel 2023, ad episodi di violenza stile anni ’70 tra gli studenti e dichiarazioni amaramente esilaranti e distopiche fatte da ministri che ricoprono cariche importantissime; a cominciare da quello della cultura (sic!) che vorrebbe convincerci che Dante Alighieri ha fondato la destra italiana (salvo poi ritrattare arrampicandosi sui saggi di Gentile e Croce che uno spin doctor avrà letto frettolosamente al posto suo) e quello dell’istruzione, che invece di appoggiare il buonsenso della Preside che in questi giorni si è spesa denunciando il clima di violenza squadrista che si è insinuato spavaldo tra gli studenti, la attacca negando spudoratamente l’evidenza, minimizzando gli episodi squadristi per declinarli quasi a piccole risse. Eppure il ministro dimentica che siamo nell’era dei live video e di internet. Mentire insomma generalmente porta male e non serve a niente.

E anche se l’invasione e la distruzione totale dei paesi vicini viene chiamata da un dittatore “operazione speciale”, su internet e ad altre latitudini viene chiamata guerra omicida.

Ed anche se i fascisti si travestono da democratici per distruggere ciò che resta della nostra storia vomitando il loro odio sulla nostra Costituzione, nella loro coalizione ci sono evidenti malumori. E comunque il 36% circa degli Italiani non solo non ha votato per loro, ma non ha nemmeno votato. Il resto ha sparpagliato il voto di qua e di là che forse è anche peggio. Questo dimostra ancora una volta che la matematica non è un’opinione.

Ma tornando al dispositivo bacia-gente-a distanza, che mi ha fatto pensare a tutte queste belle cose, mi sembra una trovata perfettamente in linea coi nostri tempi, dove il lavoro viene prima di tutto e non si spreca un viaggio per fare l’amore con chi vogliamo nemmeno per una notte, demandando a un pezzo di plastica probabilmente riciclata, il soddisfacimento della nostra sensualità.

In linea con un mondo che non ha imparato niente, dove ancora oggi una serie di dittatori-affaristi comanda spingendo solo dei maledetti bottoni, e un popolo di fantocci automi e deficienti, esegue.

©l’Assenzia