Un giorno di ordinaria follia
Lo diceva il grande pittore Goya: “Il sonno della ragione genera mostri”, ed è quello che precisamente ha partorito l’America dopo gli anni di velenosa amministrazione Trump e la cessione di potere del Partito Repubblicano al Presidente.
L’attacco al Congresso degli Stati Uniti durante la certificazione della vittoria di Biden da parte dei movimenti pro-Trump (tra cui anche i filo-nazi) , è solo l’ultimo atto di una astuta campagna al vetriolo di questo Presidente, che li ha aizzati alla violenza esortandoli a marciare su Capitol Hill senza pudori, dopo aver perso anche la Georgia. Sul NYT ho letto che su alcuni social di destra, già si sapeva come sarebbe andata a finire e da quello che si è visto non sorprenderebbe che l’irruzione fosse stata addirittura ampiamente preannunciata.
Ecco cosa succede ad eleggere come presidente un giocatore di borsa: è uno che sa manovrare bene la gente giusta e sa interpretare anche i movimenti più impercettibili che si muovono tra le enormi masse indistinte di Americani non rappresentati da nessuno, che ogni giorno combattono la loro guerra per stare al mondo, tra povertà, emarginazione, assicurazioni e violenza, usandoli come marionette. Sono quasi sicura che questa sera il signor Trump, abbia tentato di negoziare qualcosa col Congresso che oramai l’ha scaricato, qualcosa tipo “pace sociale” , avendo mostrato una prova muscolare come a suo tempo fece Mussolini.
America: giù la mascherina!
Abbiamo tutti davanti agli occhi oggi, lo spettacolo squallido dell’irruzione di questi signori armati a Capitol Hill e l’apparente, totale, connivenza delle forze dell’ordine. Se i manifestanti fossero stati neri o solo appena colorati o magari anche hippies, sarebbero già tutti morti. Risultano evidenti i due pesi e due misure e la componente fortemente razzista di chi ha impartito gli ordini alle forze di polizia.
E se così non fosse, ci si chiede se sia così facile prendere possesso delle istituzioni del Paese più potente del pianeta che per dirla con W. Bush, per il momento molto più modestamente, ha fatto la figura del “Paese delle Banane”.
@l’Assenzia