Le chiacchere morte in tempi di guerra

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Mentre la gente incolpevole e indifesa muore davvero su vari fronti geografici, ostaggio di dittatori, terroristi, mostri vari e terremoti, sui nostri telegiornali e salotti televisivi vanno in scena le buffonate (per fortuna interrotte dalla pubblicità) di quattro guitti che di mestiere fanno i politici oppure i giornalisti.

In pieno delirio televisivo poi si ripete la macabra notizia dell’ennesimo femminicidio in tutte le salse e canali, fregandosene altamente se davanti alla tv ci sia un minore o meno e dove ciascuna fazione politica utilizza e manipola questi temi per fare rivendicazioni pseudo politiche.

Questi talk show somigliano sempre più al teatro delle marionette, dove sempre gli stessi personaggi da anni se le danno di santa ragione, mentre i loro burattinai fanno domande retoriche e ridicole e nei tempi morti vendono il libricino dell’ospite di turno, tentando di aggregare gente che prenda le parti di uno o dell’altro.

Per quanto mi riguarda invece rimango senza parole davanti al sadismo del potere ma ancora di più davanti alle chiacchere televisive che costruiscono dei temi dove non c’è nulla da aggiungere alla macabra realtà.

A furia di blaterare invano per le fazioni politiche avverse, queste chiacchere fanno assurgere la follia a dignità morale: diventa lecito sterminare popoli oppure seviziare e torturare con la scusa della rappresaglia politica, gente che magari è andata solo a ballare o a riunirsi alla famiglia.

Ma l’apoteosi del cretinismo dialettico si raggiunge quando in uno studio televisivo alle 20 e 30 si riuniscono un rappresentante del governo, uno dell’opposizione e i rispettivi giornalisti di partito a fare i loro avvocati difensori. E tutto questo fiato, queste chiacchere sprecate e inutili cadute nel vuoto del nulla politico e televisivo servono solo per riempire il palinsesto e incassare i quattrini della pubblicità.

E sono uno schiaffo alla nostra intelligenza.

Insomma l’involuzione televisiva oltre che politica oramai ha toccato il fondo, ma una delle realtà più agghiaccianti per questo Paese é che non c’è assolutamente più nessun politico di cui ci si possa fidare per uscire da questo cul-de-sac, né ideologia per ispirare un’etica.

Ciascuno di noi naviga a vista, in un mare di fumo

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