Confessioni di una terrestre

Foto dell’Assenzia

Ebbene sì, ho vissuto sulla terra e l’ho amata. Ma l’ho sopratutto sporcata. Mentre uscivo fresca fresca dalla doccia indossando abiti puliti e profumati, la mia lavatrice l’aveva riempita di acque reflue e rifiuti. Facendo ingrassare il mio corpo, ho mangiato tonnellate di carne contribuendo insieme a miliardi di persone a uno spreco di acqua e risorse inimmaginabili, ho mangiato pesce allevato con farine animali e l’ho anche pagato a caro prezzo. Ho comprato e mangiato anche frutta carica di pesticidi venduta nei supermercati al triplo del suo prezzo.

Sì certo, negli anni ’70 anch’io mi sono ribellata scendendo in piazza chiedendo a gran voce di produrre energia elettrica con pannelli solari come, avevo sentito dire, facevano forse già in Germania. Ma tempo dopo avevo già dimenticato tutto e salivo e scendevo dagli aeri senza pensare a che razza di mondo puzzolente avrei contribuito a creare, usavo bicchieri e bottiglie di plastica come non ci fosse un domani, fumavo e buttavo le cicche per terra come vedevo fare agli altri intorno a me. Sprecavo luce e acqua convinta fossero inesauribili e altre nefandezze a corollario. Insomma ho contribuito nel mio piccolo a distruggere un pianeta meraviglioso. E adesso me ne vergogno.

Oggi quando vedo alcuni ragazzi scendere magari in piazza (giustamente) con Greta Tumberg, osservo che, tanto che ci sono, fumano e buttano i mozziconi a terra, e altri che imbrattano muri e momumenti, penso che alcuni lo facciano anche per sfogare il proprio narcisismo comparendo sui social. A casa, a scuola, tanti di loro sporcano aule e corridoi e non gli importa se poi ci sarà qualcuno che sarà sottopagato per raccogliere i loro rifiuti. Insomma continuano ciò che NOI abbiamo cominciato, senza riflettere.

Mi domando se la sospirata “evoluzione del genere umano” comprenderà il recupero del pianeta Terra. Ma a giudicare da quanti lo governano questo pianeta e dai rozzi archetipi ancora dominanti, credo sia una pia illusione.

Intanto i primi a pagare le conseguenze di questa miopia criminale che ottenebra la nostra razza sono fiumi, piante e animali, a cui abbiamo RUBATO e continiamo a rubare lo spazio vitale. Abbiamo appena cominciato a vedere la loro riscossa: il cielo si ribella, i ghiacciai si sciolgono, le montagne vomitano fango, i fiumi rompono gli argini riprendendosi il loro letto sottratto dalle case degli uomini, le piante allungano le loro radici rompendo il cemento delle strade e lupi, orsi e cinghiali si spingono a valle e nelle città in cerca di cibo, spaventando i bravi cittadini che sono poi quelli che li stanno annientando.

No, non ci sarà un’evoluzione. l’involuzione è appena iniziata.

©l’Assenzia