La Storia

Allegoria della Storia

La storia si inoltra in sentieri sconosciuti e striscia sotto di noi finché all’alba del nostro risveglio, ci si para davanti agli specchi, si siede alla nostra tavola e ci rinfaccia i torti.

La storia porta, gli sconosciuti sotto le nostre finestre illuminate, prima di lavarci i denti. Ci obbliga a guardarla mentre li affama e li uccide, cacciandoli dal loro focolare.

Quando ci corichiamo la storia viene nel nostro letto, siede nel buio ai nostri piedi tutta la notte. Mentre ci lascia sognare ci guarda, sorniona, vestita da soldato.

La storia c’è non è passato, è presente e cammina insieme a noi, penetra nelle case della gente e a volte le fa saltare in aria, la storia balla sui defunti come un orco dal ghigno animale, marcia con gli stranieri lisciandogli la barba.

La storia. Siamo in tanti a raccontarla ma lei è una sola e ci urla disperata dalla finestra di una casa sventrata di Mariupol, o ci guarda beffarda mentre si infila uno scarpone sfuggito ad un cadavere di Odessa abbandonato per la strada.

La storia non ha più segreti, gira senza pudore per le città ucraine, corre per quelle strade piene di sangue e bugie senza una direzione, senza senso e ragione, in cerca di una nemesi che tarda ad arrivare.

Non la folla, la storia, non ha paura di cambiare.

©l’Assenzia